Ferrante: "Torres e Giana, esempi di club top. Io adesso vorrei tornare in Serie C"

"L'annata con la Giana Erminio è stata super positiva, ero titolare e abbiamo raggiunto i playoff, e sono felice di aver visto che il percorso loro è poi proseguito ne migliore dei modi. Mi aveva voluto fortemente mister Chiappella, ma a fine stagione mi sono infortunato. Mi sono però ripreso bene, l'infortunio è ampiamente alle spalle anche perché lo scorso anno sono sceso regolarmente in campo, e adesso sono pronto per tornare in Serie C: certo, valuto anche altro nuove proposte dalla D, ma mi piacerebbe calcare nuovamente i campo del professionismo": così, nell'intervista rilasciata in esclusiva ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, il difensore classe 1997 Lorenzo Ferrante.

Reduce da una stagione in quarta serie: "Quando mi ha chiamato il Latte Dolce ho accettato di andare a giocare, il club puntava a una salvezza tranquilla e sono felice di averla raggiunta. La Serie D sotto il punto di vista fisico è molto competitiva, il Girone in cui ho militato, quello del Lazio e della Campania, è molto tosto, il livello è alto, e loro proprio per questo la società mi aveva cercato. Sono contento di aver dato il mio contributo".

Ma adesso che progetto cerca Lorenzo Ferrante?
"Mi piacerebbe sposare un progetto che sia di stabilità e serietà, come quelli che, prima di approdare a Sassari, ho trovato alla Torres e alla Giana Erminio, società che lavorano molto bene. Anche con i giovani".

Il tema legato ai giovani è sempre molto spinoso. Credi che le nuove regole penalizzino voi over?
"Io sono favorevole ai giovani, soprattutto quando meritano di stare in categoria, ma credo anche, per esperienza personale, che servano anche delle guide per farli crescere. E le guide si trovano anche in compagni più esperti, oltre che negli allenatori. La crescita non è mai lineare, è complessa, e per evitare che si perdano lungo il percorso occorre strutturare bene cosa li circonda".

A proposito di allenatori, parlavi prima di Chiappella, ora alla Virtus Entella. Ti aspettavi il suo salto in Serie B?
"Assolutamente sì, e non solo per quello che dà sul campo, dove è davvero un mister forte. È però anche umano, e questo fa la differenza, perché sa creare rapporti, sa fare gruppo, è un'ottima persona: di alto livello sotto ogni aspetto. Son sicuro che farà strada".