Ravenna, Colucci: "Niente alibi, mi prendo la colpa della retrocessione"

Leonardo Colucci, tecnico del Ravenna, ai canali ufficiali ha analizzato la retrocessione dopo il playout odierno: "Bisogna dar merito al Legnago perché ha meritato. Noi abbiamo fatto quello che era nelle nostre possibilità, il Legnago ci è stato superiore e quindi gli faccio i complimenti. Non voglio parlare di focolai Covid, infortuni, operazioni varie. Accettiamo il verdetto del campo, additare Tizio, Caio e Sempronio non serve. Non c'è da dare colpa a nessuno, anzi la colpa è mia. Perché sono al timone della squadra: se non ci siamo salvati la colpa è dell'allenatore. Atteggiamento diverso? Ci speravo, però conosco i miei ragazzi.
Quando il gioco si fa duro non è che non ci danno l'anima, è che fanno fatica. Ma basta vederla la partita. Ho cercato di motivarli nel quotidiano, di dire a una zebra che era un cavallo, di enfatizzare, di far sentire più forte uno che magari è meno forte. Eravamo già retrocessi 4-5 partite prima della fine del campionato ma eravamo riusciti a conquistarci questa possibilità e anche dopo la gara d'andata eravamo ancora in corsa. Mi dispiace, non è retorica. Pensavo in un altro epilogo quando sono arrivato. Ma accetto il verdetto da uomo di calcio".
