Salernitana, Varone: "Questa maglia è un privilegio, ho il fuoco dentro e voglio vincere"

Terza conferenza stampa settimanale in casa granata. Dopo Ferrari e Coppolaro tocca oggi al centrocampista Ivan Varone, calciatore di grandissima esperienza e che ha fatto sempre molto bene nel campionato di serie C. Ecco le sue dichiarazioni: "Lo so che possono sembrare frasi di circostanza, ma non si vince se non si crea un gruppo forte. E non mi riferisco soltanto ai calciatori e alla squadra: estendo il discorso anche ai giornalisti, ai tifosi, a tutti coloro che vogliono che la Salernitana ottenga risultati importanti. Siamo qui da appena cinque giorni, ma si lavora bene insieme e questo è sicuramente un buon segnale. Ho giocato tante volte all'Arechi e so quanto sia emozionante scendere in campo in quello stadio, Salerno la conoscono tutti e chiunque accetta questa sfida deve avvertire la sensazione di essere privilegiato nell'indossare questa maglia. E' un gruppo che mi sta già dando soddisfazioni, chi arriva fa parte di una grande famiglia e dobbiamo darci una mano a vicenda".
Varone prosegue: "Mi trovo bene con mister Raffaele, posso giocare indifferentemente mezzala destra o sinistra. Con la Reggiana ho fatto 13 gol in due stagioni e avere due attaccanti forti come i nostri spingerà le difese avversari a marcarli con grande attenzione. Proprio per questo i centrocampisti devono approfittare degli spazi che avranno a disposizione per inserirsi e dare un contributo in zona gol. Pochesci a Terni mi chiamò "Puma" per la mia capacità di recuperare tanti palloni". Varone chiosa così: "Essere leader non vuol dire necessariamente parlare tanto, ma far capire le cose con i gesti. A me piace chi in allenamento non tira mai indietro la gamba, una certa mentalità si costruisce giorno dopo giorno. Chi viene qui sa cosa dobbiamo fare, per ottenere risultati importanti bisogna essere consapevoli che non vince il singolo ma il collettivo. Viverci nella quotidianità ci aiuta. Ho il fuoco dentro e voglio vivere un'annata da ricordare. Girone? La maglia che indossiamo è prestigiosa e vogliamo fare il massimo a prescindere. Quello C, per tifo, ambienti e blasone, è senza dubbio il più difficile e occorrerà cattiveria agonistica. In quello B c'è il rischio di sottovalutare qualche campo: ad Ascoli è successo proprio questo".
