12 maggio 1963: Pelè fischiato a San Siro e l'Italia vince 3-0 sul Brasile. Trap e Mazzola protagonisti

Il 12 maggio del 1963 la partita di cartello è quasi storica. L'Italia di Edmondo Fabbri, quella che verrà eliminata tre anni dopo dalla Corea del Nord, batte il Brasile di Pelè per 3-0. I gol sono di Sormani, Mazzola e Bulgarelli, anche se tutti gli occhi sono dedicati alla Perla Nera, che arriva a San Siro regalando pacchi di caffè di cui è testimonial, vaga per il campo per 26 minuti, dove tocca quattro palloni per gentile concessione di Giovanni Trapattoni, al punto più alto della sua carriera in azzurro da calciatore (uscirà a breve dalle scelte del commissario tecnico). Il numero 10 viene poi tolto per inserire Quarentinha, non proprio la stessa cosa. All'uscita ecco i fischi di chi aveva pagato il biglietto per vederlo giocare.
Il Brasile era in tournée come capitava spesso in quegli anni. Pelè aveva avuto un incidente in taxi ad Amburgo e per questo poteva essere scusato - almeno in parte - ma la prestazione fu davvero scadente. Trapattoni, come detto, non ebbe fortuna nonostante l'avere annullato Pelè, mentre era all'inizio il dualismo fra Rivera e Mazzola che, di fatto, sfociò dirompente nel 4-1 che permise al Brasile di vincere il Mondiale 1970, con i sei minuti di staffetta fra i due che saranno oggetto di ampio dibattito anche dopo.
In quella partita il rigorista Rivera diede la palla al debuttante Mazzola per calciare il rigore del 2-0. Fu una ottima gara, quella di Mazzola, che riuscì anche a regalare l'assist del 3-0 per la rete di Giacomo Bulgarelli.
