Dalla C col Messina alla voglia di promozione con la Solbiatese: ecco Russo

"Spero che la revisione della regola degli under, con l'obbligo che scende a tre in campo, sia un primo passo per qualcosa di diverso, perché è sempre stata un'arma a doppio taglio, oltre che una cosa penalizzante per chi under non è: a 21 anni sei già vecchio, ma senza esperienza, e se non fai subito lo scatto rischi di bruciarti. Perché nel momento di emergenza, le squadre, tra due svincolati, scelgono il 30enne che ha comunque anni di gioco alle spalle. Mi auguro vivamente che questo primo passo porti a un cambiamento in positivo": esordisce così, in esclusiva ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com e commentando la nuova regola sugli under in Serie D (per il biennio 2024-2026 scenderanno a 3 quelli obbligatori in campo), il portiere della Solbiatese Giovanni Russo, uno che in questa stagione è stato tra i penalizzati della regola under attualmente vigente.
Per questa stagione, però, si è dovuto fare i conti con una regola diversa, e tu sei finito in Eccellenza. Perché questa scelta?
"È la seconda volta che mi trovo svincolato da quando sono sceso dalla C, dopo l'esperienza al Messina dove ci siamo salvati senza esser pagati, e li ho scelto Verbania, per vincere l'Eccellenza e andare in D da protagonista. Ho poi passato due anni a Legnano, ma un brutto infortunio mi ha tenuto fermo per un po', tanto che ho scelto nuovamente di fare un'esperienza simile a quella del Verbani, con l'RG Ticino. E abbiamo vinto. Venire alla Solbiatese era un mio pallino, ormai non guardo più alla categoria ma al progetto, nel lungo termine: qua ragionano in ottica triennale, l'ambiente è top, mi confronto con una società seria che gode anche di ottime strutture e con ottimi professionisti quali mister Rota e il preparatore dei portieri Giglio. Siamo anche in semifinale di Coppa Italia, le ambizioni ci sono, e io ho ponderato tutto; anzi, approfitto dell'occasione per ringraziare il Direttore Gorrasi e Agrelli e tutta la dirigenza della Solbiatese per questa opportunità. Oltre al mio agente Cristian Bertani per il supporto che mi da ogni giorno".
Ma se attendendo fosse arrivata la chiamata dalla Serie D?
"Qua siamo a -4 dalla prima, e preferisco fare un campionato di vertice in Eccellenza che un torneo mediocre in Serie D. Negli anni ho sviluppato una mentalità diversa, alle volte anche fare la riserva e l'uomo spogliatoio mi è servito per crescere mentalmente, e ora sono felice della scelta fatta: come ho detto c'è un progetto ambizioso, poi a maggio tireremo le somme".
Che l'obiettivo vostro sia la promozione mi sembra comunque chiaro.
"Non nascondo che non ho condiviso la scelta dell'RG di non riconfermarmi, ma la rispetto, e provare a tornare in Serie D da protagonista, come mi dà l'opportunità di essere la Solbiatese, mi dà maggiore soddisfazione. Ci siamo calati tutti nella mentalità e nella categoria, dedizioni e disciplina, necessarie per il cammino, non mancano. Poi vedremo".
Un'ultima considerazione: tanti tuoi colleghi sono rimasti sostanzialmente a piedi. Cosa può cambiare?
"È vero, tanti portieri o sono rimasti svincolati o giocano in categorie che non gli appartengono, e purtroppo il nostro ruolo ha anche lo svantaggio del non poter stare troppo fermo, non si può aspettare molto, e serve una grande forza mentale per andare avanti. Spero che dalla prossima stagione il nuovo ruolo venga visto con maggior considerazione, siamo molto spesso determinanti per certe cause".
