Atletico Madrid, Simeone: "Cosa cambiare? Direi reinventare, e lo faccio da 14 anni"

Alla vigilia della gara in campionato contro l'Elche, il tecnico dell'Atlatico Madrid Diego Simeone ha parlato in conferenza stampa. Queste le sue parole: "La responsabilità continua a crescere. Con il lavoro della squadra, competeremo bene. C'è l'obiettivo di continuare a crescere ed è meraviglioso. Essere parte di questa crescita, dei tifosi, del club e di tante persone che lavorano qui da molto tempo ci onora e ci rende felici".
Sulla gara di domani.
"Conosciamo le caratteristiche dell'Elche, come ha lavorato il suo allenatore. Ha fatto molto bene in Segunda División, con un calcio curato e un buon gioco. Cercheremo di giocare la partita nel modo iun cui pensiamo di poter creare problemi. Vedo i ragazzi fare bene, come contro l'Espanyol, dove abbiamo fatto tante cose buone anche se dobbiamo ancora migliorare. Mi aspetto una partita intensa da entrambe le squadre. Loro giocano un gioco offensivo e di qualità, e per questo servirà il massimo".
Sui tanti cambiamenti messi in mostra con l'Espanyol.
"Non posso spiegare ogni cambio che faccio. Sorloth aveva un dolore al bicipite femorale, si è allenato solo una o due volte, ed è per questo che abbiamo capito che dovevamo iniziare con Baena, che era anche lui infortunato dalla partita contro il Newcastle e aveva un fastidio contro l'Espanyol. Al di là di queste cose, che non posso spiegare ogni giorno perché non c'è tempo, i cambi sono stati buoni, ma la squadra non è riuscita a esprimersi al meglio. L'azione al 70° minuto con Ruggeri e Raspadori avrebbe potuto portare il risultato sul 2-0, ma non è andata così. Poi sono arrivati i loro gol e abbiamo finito per perdere una partita che non meritavamo di perdere. Ma ne vinceremo una che non meriteremo. Succede sempre".
Sul ritorno di Gimenez.
"Quando i medici lo riterranno idoneo a iniziare a lavorare con noi, sarà fantastico. Josema è molto importante; è uno dei capitani, abbiamo bisogno di lui e aspettiamo che si unisca alla squadra quando le condizioni saranno giuste".
Su cosa deve cambiare l'Atletico.
"Non so se la parola giusta sia cambiare, direi reinventarsi. È quello che faccio da 14 anni".
