Lamine Yamal è già antipatico. E le parole del padre non depongono in suo favore

Lamine Yamal ha sfiorato solamente il Pallone d'Oro. A 18 anni può vantare un secondo posto e un ottavo. Più due premi Kopa, record. L'impressione è che per vederlo alzare il più prestigioso riconoscimento individuale sia solo questione di tempo. Lo stesso ragazzo, senza finta modestia, per sua stessa ammissione ha detto di aspettarsi più di un Pallone d'Oro da qui a fine carriera.
Non depone in suo favore tutto il contorno. Mounir Nasraoui, padre del giocatore, ha deciso di polemizzare per il mancato conseguimento del Pallone d'Oro: "Non voglio dire che sia un furto, ma è stato un grande danno morale a un essere umano perché credo che Lamine Yamal sia il miglior giocatore al mondo per distacco, per grandissimo distacco e non perché è mio figlio. Qui è successo qualcosa di molto raro". Tutto questo dimenticando i numeri del vincitore, Osumane Dembélé: 53 presenze, 35 reti, una Champions vinta da protagonista. Nel 5-0 all'Inter ha contribuito con 2 assist, suo il gol della vittoria a Liverpool e sul campo dell'Arsenal. Sua la tripletta a Stoccarda nella partita che ha mandato il PSG ai playoff.
L'etichetta di arrogante gli è stata appiccicata da tempo in Spagna e ad amplificare tutto ci ha pensato la festa fuori dalle righe per i suoi 18 anni. Adil Rami, ex difensore del Milan, in un intervento radiofonico qualche mese fa non si fece problemi a dire: "Organizza feste, e la gente ne parla già. Aspetta un attimo! Arriva, indossa il numero 10 e cose vistose con grossi diamanti... Si crede americano. È una rottura di p***e". Yamal proprio prima di Barcellona-Inter si è già espresso sulla sua nomea: "Finché vinco non possono dirmi niente. Come calciatore, voglio essere ricordato come giocatore e come persona, e voglio essere educato, che è ciò che i miei genitori mi hanno insegnato a casa".
