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Conte-Agnelli ecco l’episodio prima del divorzio da cui nasce il livore. Pirlo meglio di quanto atteso, va bene per l’Europa? Conte-Marotta i veri baluardi dell’Inter: perché gli interisti devono tenerseli stretti

Conte-Agnelli ecco l’episodio prima del divorzio da cui nasce il livore. Pirlo meglio di quanto atteso, va bene per l’Europa? Conte-Marotta i veri baluardi dell’Inter: perché gli interisti devono tenerseli strettiTUTTO mercato WEB
mercoledì 10 febbraio 2021, 08:00Editoriale
di Tancredi Palmeri

Il video di Andrea Agnelli che esplode verso Conte a fine partita ha quasi preso il sopravvento sull’esito di Juventus-Inter. Ci sono alcune discordanze su alcuni dettagli, ma il senso di andare in quel posto ma specificando anatomicamente quale posto, e di stare zitto, e di incarnare l’antropomorfizzazione di un testicolo è quella. Mai si era visto il presidente Agnelli perdere così le staffe, anzi perdere la misura, così oltre che servirebbe il righello di bonipertiana memoria e di ben altro stile, regalato a Dino Viola ai tempi del gol di Turone, per misurare precisamente quanto il presidente Agnelli junior abbia perso la misura.
Nel dopo partita la comunicazione Juventus si è affrettata a diffondere la tesi che fosse una risposta a un dito medio che ha mostrato Conte nel corso della partita. Una tesi che può come non può essere vera, anzi un’accusa più che una tesi, e allora bene ha fatto Alessandro Antinelli in diretta Rai a riferire che fosse quanto avessero fatto sapere le fonti Juventus, anziché adottare il malcostume ormai diffuso di prendere una tesi di parte e renderla automaticamente verità incontrovertibile - abitudine piuttosto italica, ma siamo un popolo molto attaccato alla famiglia, e del resto ognuno c’ha famiglia.
Ma dove nasce questo livore tra Conte e Agnelli? Facile, verrebbe da dire: da quando Conte ha piantato in asso Agnelli al secondo giorno di ritiro.
Non proprio, o non solo. Quella è la rottura definitiva, di un malcontento che covava da molto, e che chiuse il rapporto bruscamente. Ma i cristalli si incrinarono definitivamente qualche mese prima, con l’anima della comunicazione Juventus - la stessa della tesi sul dito medio di Conte - che la giurò a Antonio Conte in un momento molto delicato della società.
La Juventus era in piena polemica con la Figc per Calciopoli, minacciava di fare causa - cosa che poi sarebbe successa per 444 milioni prima e per 581 milioni dopo, infruttuosamente.
Conte aveva appena vinto il suo terzo scudetto consecutivo, e alla fatidica domanda su quanti scudetti la Juve in bacheca, Conte da testa indomabile qual è rispose: “Io so che ne ho vinti adesso 3 consecutivi”.
Apriti cielo. Chi era quel giorno nei corridoi dello Juventus Stadium, come il qui presente, ricorda il clima di disappunto a dirla lieve dell’organigramma, e da quel momento tutto cambiò.
E allora si spiega perché il tentativo di Paratici nel 2019 di riportare Conte fosse andato sul palo.

E’ però arrivato Pirlo. E bisogna assolutamente riconoscergli una cosa.
E’ vero, la Juventus gioca di contropiede e questo nonostante abbia la rosa migliore in Italia.
Però Pirlo ha vinto la Supercoppa Italiana, è in finale di Coppa Italia, è passato in Champions da primo, e sta recuperando in campionato.
Sarà sufficiente in Europa? Normalmente questo gioco in Europa non lo è, ma in fondo il Chelsea 2012 vinse con lo stesso schema e nell’anno in cui sembrava meritarselo meno, hai visto mai che Pirlo non compia il miracolo di vincere la Champions.

Un piccolo miracolo però lo stanno compiendo Conte e Marotta.
Oggi gli interisti sono arrabbiati, e i tifosi sono sempre umorali.
Ma andate a vedere bene: l’Inter ha giocato 3 volte in 3 settimane con la Juventus e tutte e 3 le volte di netto ha comandato il gioco. Spietata nella prima partita, punita da 2 errori nella seconda partita, e nel ritorno di Coppa Italia molle sotto porta: l’Inter è stata perfetta come attitudine e piano tattico, ma stavolta in avanti i singoli hanno tradito.
Conte ha fatto quello che ha potuto, e in generale con lui e prima di lui Marotta.
Perché l’Inter è in una situazione molto complicata dal punto di vista societario, inaspettata e pericolosa. E in tutto questo Conte sta facendo rendere la squadra ad alto livello, giocandosi il titolo, e isolandoli da tutto. E Marotta sta tutelando il gruppo squadra da centomila pressioni ambientali, fisiologiche quando devi vendere e non sai a chi.
Forse i tifosi nerazzurri non si rendono conto che Marotta e Conte sono il vero baluardo della causa interista.

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