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Mancini meglio di Lippi: ecco perchè. Juve, con due acquisti torni leader italiana. Lazio, con Sarri puoi aprire un ciclo

Mancini meglio di Lippi: ecco perchè. Juve, con due acquisti torni leader italiana. Lazio, con Sarri puoi aprire un cicloTUTTO mercato WEB
lunedì 5 luglio 2021, 08:05Editoriale
di Michele Criscitiello
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb

Cannavaro, nel 2006, aveva 33 anni. Chiellini oggi ne ha 37. L'Italia del 2006 era reduce da un terremoto politico, non tecnico. E' scontato fare paragoni tra due belle Nazionali e speriamo anche vincenti. Comunque vada, va detto bravo a Roberto Mancini. Non credevamo riuscisse a creare un gruppo così e, allo stesso tempo, capace di far giocare bene la sua squadra. Incidere, per un allenatore, in Nazionale è davvero complicato. Mancini è stato bravo e ha lavorato nel silenzio. Fari spenti nonostante un grande entusiasmo che aleggiava attorno agli azzurri e quando parti con i favori dei pronostici, vedi la Francia, è più facile fare testacoda. Domani ce la giochiamo con la Spagna e partiamo favoriti per quello che l'Italia ha fatto vedere finora, non perché siamo più forti degli spagnoli. Mancini sta battendo anche il "mito" di Lippi. La differenza tra i due è che uno ha costruito una squadra da zero e l'altro aveva la migliore Italia degli ultimi 40 anni con Totti, Del Piero, Inzaghi, Cannavaro, Toni, Materazzi e Zambrotta. Mancini ha dovuto ridare fiato a Chiellini, spingere su Di Lorenzo, credere in Verratti reduce da un lungo infortunio e allestire un attacco top senza avere una prima punta di grande spessore; con tutto il rispetto della caratura internazionale di Immobile e Belotti. Mancini ha costruito la squadra, Lippi riuscì a gestire tanti campioni. Cosa non facile. Se Lippi non avesse avuto quei problemi legati alle procure del figlio Davide probabilmente sarebbe ritornato in sella ma, vista come è andata, è stato un lusso per l'Italia non riavere Marcello Lippi sulla panchina della Nazionale. Una gestione dello spogliatoio completamente differente, basti pensare come fu trattato Baggio ad inizi anni '90 (leggere il libro di Baggio per dettagli).
Con la testa alla semifinale ma il corpo al mercato. Questo è il calcio italiano nell'ultima settimana di Euro 2020. La conferenza show di De Laurentiis, quella più pragmatica di Agnelli, questa settimana tocca a Inzaghi e Spalletti. L'arrivo show di Mourinho a Roma. Questa è l'estate che ci piace, in attesa dei grandi colpi.

Domani Hakimi farà le visite con il PSG. Un sacrificio che andava fatto ma pur sempre doloroso. Perdere i pezzi forti, e non prendere dei top, dopo uno scudetto vinto fa comunque riflettere. La Juventus, di questo passo, senza fare nulla di trascendentale può ritrovarsi (sulla carta) di nuovo leader del campionato italiano. Bastava poco, vero. Un allenatore capace, come Allegri, togliere un allenatore all'Inter come Conte e il gioco è quasi fatto. Aggiungi che dal mercato arriverà qualche rinforzo per la Juventus mentre l'Inter perde pezzi importanti. Sarà un campionato, di questo passo, dove la Juventus tornerà ad essere la regina della vigilia. Il Milan farà un mercato intelligente, come ha fatto nelle ultime sessioni, ma se le entrate ridono ai rossoneri le mancate conferme e la discutibile gestione dei rinnovi, lascia qualche dubbio sull'operato. L'errore più grande è stato il rinnovo di Ibra a 7 milioni, ancora più grave della mancata conferma di Donnarumma dove è mancato accordo e dialogo. Fare un regalo a Raiola, su Ibra, dopo lo scippo Donnarumma non è stata una mossa da Milan.
Sta per iniziare anche l'avventura di Maurizio Sarri sulla panchina della Lazio ed è sicuramente la partita più interessante alla quale possiamo assistere. Più divertente anche di Mourinho con la Roma. Sarri potrà fare benissimo. Ha fame, voglia e capacità per lavorare come in pochi sanno fare. E la Lazio è la società giusta per lui, nonostante le tante dicerie su Lotito. Il Presidente fa lavorare bene i suoi allenatori e Sarri sicuramente saprà ripagare. Sarà, però, certamente una rivoluzione tecnica. Sarri non parla dall'addio alla Juventus. Non è mai stato banale e il calcio italiano avrebbe dovuto godersi un pò di più uno come Sarri, figlio della gavetta, arrivato dove merita con troppo ritardo. Il tempo per rimediare c'è e i tifosi della Lazio avranno da leccarsi i baffi in una stagione dove il pubblico dovrà tornare urgentemente negli stadi.

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