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ADL batte Juve e Milan. Inter si cambia. Gasp-Roma costruire. Sarri-Baroni, si ritorna e si va.

ADL batte Juve e Milan. Inter si cambia. Gasp-Roma costruire. Sarri-Baroni, si ritorna e si va.TUTTO mercato WEB
domenica 1 giugno 2025, 12:18Il Due di Piccari
di Marco Piccari
fonte Juventus, Inter, Milan, Napoli, Roma, Lazio, Atalanta

Il direttore di Tmwradio Marco Piccari analizza così i temi principali degli ultimi giorni di mercato nella sua consueta rubrica settimanale.

Due di Cuori

Dopo lo scudetto, De Laurentiis vince ancora, battendo questa volta Juventus e Milan. Il primo cuore è per lui. Qualcuno si chiederà: ma cosa sta scrivendo questo qua?Semplicemente la verità: il Napoli, a pochi giorni dalla vittoria del campionato, vince ancora. Questa volta la vittoria arriva fuori dal campo, con la conferma di Conte. Tutti lo davano in partenza verso Torino, soprattutto nell’ambiente juventino. C’era chi parlava di contratto già firmato, o addirittura di una chiamata alla quale non si poteva dire di no. Le strane convinzioni del pianeta bianconero, dove tutto sembra dover ruotare intorno a loro.
Ma non è più così, e il merito è tutto del “Faraone” ADL, che non solo ha convinto Conte a rimanere attraverso un piano di rafforzamento della squadra, ma ha anche liberato Allegri, mandandolo al Milan. Sì, perché mentre attendeva la risposta di Conte, il presidente Aurelio aveva bloccato Max, tenendolo in stand-by; una volta ottenuto l’ok di Antonio, ha lasciato andare Allegri verso Milano.
Uno scudetto di strategia, alzato in faccia a Juve e Milan. In un colpo solo ha tenuto sotto scacco due grandi club. È questa la forza di De Laurentiis, che oggi guida a pieno titolo un top club. Chiaro il concetto?
Il secondo cuore va alla Roma, che convince Gasperini a lasciare l’Atalanta. Tecnico e club giallorosso compiono un’ottima scelta. Dopo nove splendidi anni con la Dea, per il Gasp era tempo di cambiare, cercare nuovi stimoli e dimostrare il proprio valore in una nuova realtà. Uno step necessario per non restare confinato a Bergamo per sempre.
La curiosità sarà proprio vedere il suo lavoro fuori dalla comfort zone: solo così Gasperini potrà essere considerato a tutti gli effetti un top allenatore. La Roma, dal canto suo, fa una scelta coraggiosa e anche rischiosa, ma dovrà stavolta sostenere l’allenatore con una programmazione seria e di lungo periodo, almeno triennale, a prescindere dai risultati. Serve costruire: quindi, pazienza.

Due di Picche

Non me ne voglia nessuno, ma il "Picche" è tutto per l’Inter e Inzaghi. La pesante sconfitta in finale di Champions non può e non deve passare come se nulla fosse. Il 5-0 subìto dal PSG è una batosta indelebile: una macchia incancellabile, un danno d’immagine per il club.
C’è modo e modo di perdere. L’Inter non è mai scesa in campo: presa a pallonate dall’inizio alla fine, senza la minima reazione né caratteriale né tattica. Sì, il PSG è una squadra forte, ma in una finale non si può essere travolti in quel modo. Una vittoria così facile per i francesi da sembrare un’amichevole. Un’umiliazione senza precedenti.
Una sconfitta di questa portata porta inevitabili conseguenze. Il teatrino delle dichiarazioni post-partita non ha alcun senso. Sentire i complimenti alla squadra per il percorso e la stagione è stato irritante. Dopo un KO del genere sarebbe stato meglio chiedere scusa e ritirarsi in silenzio.
La disfatta contro il PSG scrive la parola fine al ciclo nerazzurro degli ultimi anni. Certo, è stato bello vedere l’Inter competere su tre fronti, ma finire con zero titoli pesa. La Coppa Italia può anche passare, ma lo scudetto perso – che incide, eccome – e lo scempio in finale sono ferite profonde.
A questo si aggiunge il fatto che, in quattro anni, Inzaghi ha vinto solo uno scudetto con la squadra più forte. Due scudetti persi nei testa a testa: uno con Pioli, l’altro con Conte. Pesante!!! Secondo alcuni, se si sottolineano questi dati, si è in malafede. Ma perché mai? È solo la nuda e cruda realtà. Invece di fare i tifosi, bisognerebbe analizzare i fatti. E questi sono fatti, non opinioni. A questo punto, la storia di Inzaghi all’Inter sembra giunta alla conclusione. Per ripartire, l’unica soluzione è cambiare guida tecnica e rigenerare una squadra ormai logora. Del resto, si dice che Inzaghi abbia fatto incassare tanto al club in questi anni: un albo d’oro di introiti che pare più importante dei trofei. Bene, allora è il momento di investire e cambiare.

Jolly

Il ritorno di Sarri alla Lazio e l’arrivo di Baroni alla Fiorentina potrebbero essere due jolly per i rispettivi club. Ripartire con due idee di calcio ben definite e due tecnici capaci di riportare entusiasmo. Sarri ritroverebbe un popolo che lo ha sempre amato e un presidente che lo ha sempre stimato. Quando si torna insieme, significa che qualcosa di buono c’era. Baroni, invece, ripartirebbe dalla sua città: un figlio di Firenze, in grado di entrare nel cuore della gente con un calcio propositivo, più in linea con la tradizione viola. Due destinazioni interessanti.

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