Una disfatta Mondiale. Il Real colpito dal PSG, Perez e Alonso si preparano a una rivoluzione

Il Real Madrid chiude nel peggiore dei modi una stagione che resterà impressa nella memoria come una delle più deludenti dell’era recente. Due titoli (quelli meno importanti, ovvero Supercoppa Europea e Coppa Intercontinentale) e soprattutto la netta sensazione di essere ormai lontani dal livello che dovrebbe appartenere a una big europea. A certificarlo, oltre alle tante sconfitte subite in Champions League, l’umiliante 4-0 inflitto dal Paris Saint-Germain di Luis Enrique nella semifinale del Mondiale per Club. Una disfatta sotto gli occhi del mondo intero, in quello che doveva essere lo scenario perfetto per rilanciare l'immagine madridista.
Florentino Pérez ha visto svanire nel nulla settimane di entusiasmo costruito a colpi di messaggi motivazionali e nuovi acquisti. Il campo ha raccontato un’altra storia: errori grossolani (Asensio e Rüdiger sul banco degli imputati), Courtois costretto agli straordinari e una squadra irriconoscibile, mai competitiva contro un avversario straripante. La sconfitta è più che un semplice passo falso: è un campanello d'allarme, un colpo alla credibilità del nuovo progetto tecnico che sarà guidato da Xabi Alonso. La società ha investito tanti milioni per garantire premi-record e nuovi innesti, ma evidentemente c'è bisogno di una ristrutturazione più profonda.
Al nuovo tecnico servirà tempo per trasmettere la sua visione e il club dovrà concederglielo, consapevole che la strada per tornare a essere la squadra più forte e temuta sia lunga. Il mercato sarà il primo banco di prova per voltare pagina, con una vera e propria rivoluzione in vista.
