La Juve sta cambiando DNA. Corriere della Sera: "Follia o colpo di genio?"

"Follia o colpo di genio?", si chiede il Corriere della Sera sul cambio di DNA della Juventus. Di cosa parliamo quando parliamo della Juventus di Pirlo? I fatti dicono che quella bianconera, che domani gioca la prima sfida scudetto a San Siro con 10 punti (e una partita) in meno del Milan, non è ancora una squadra all’altezza delle idee del suo allenatore. E nemmeno del rendimento del suo campione, Cristiano Ronaldo. Contro le squadre che pensano a costruire e che lasciano una certa libertà di manovra, la Juventus si esprime meglio: sono quelle che Pirlo chiama le partite "pulite", per differenziarle da quelle "sporche", nelle quali il piano gara rischia di essere appallottolato dall’avversario o dagli imprevisti, come l’espulsione di Cuadrado con la Fiorentina.
In questi casi, che purtroppo per la Juve sono molto frequenti, Madama non ha ancora quell’istinto killer, quella scaltrezza e quell’equilibrio, che sono stati la base dei suoi nove scudetti vinti di fila e per la verità anche degli altri ventisette: quello di Pirlo sembra quindi un progetto che va oltre la tradizione bianconera — squadra d’acciaio, brutta se serve, ma efficace sempre —, proseguendo ideologicamente il lavoro iniziato da Sarri. E non è ancora chiaro, nemmeno alla Juve stessa, se abbandonare il Dna vecchio per quello nuovo — tra una stagione pandemica e l’altra, senza preparazione estiva, con un tecnico al debutto, con una capacità di spesa ridotta a causa di un bilancio sotto stress — sia stato una follia o un colpo di genio.
