Calhanoglu torna e fa 2 assist: il turco è imprescindibile per il Milan. Ora la partita del rinnovo

Uno dei principali meriti di Stefano Pioli sulla panchina del Milan è l'aver liberato il Milan dal 4-3-3, dall'impossibilità di giocare con un modulo diverso. Tra i giocatori che si sono dovuti adottare a quello che era un vero e proprio dogma c'è sicuramente Hakan Calhanoglu. Il suo arrivo nel 2017, data la presenza di Suso, destava già qualche perplessità: chi lo ha visto all'opera al Bayer Leverkusen sa che il numero 10 era, nel rispetto del numero che porta sulla maglia, un trequartista. L'uomo dell'ultimo passaggio, del lampo che sblocca la partita. Il passaggio al 4-2-3-1, l'arrivo di Ibrahimovic e una situazione che ha iniziato a cambiare in meglio ha esaltato finalmente le qualità del turco che dalla ripresa del campionato dopo il lockdown in poi non si è mai fermato: 6 gol e 8 assist nel finale dello scorso campionato, 9 assist in quello attuale. Due dei quali ieri pomeriggio contro il Crotone: mancava dal 26 giorni, Pioli lo ha tenuto in panchina e probabilmente non si sarebbe aspettato un impatto simile. Il suo ingresso in campo, e non è un caso, è coinciso con tre reti in sette minuti.
A conferma che oltre a Ibrahimovic, il trequartista è un giocatore imprescindibile. Lo aveva già dimostrato in altre occasioni, a maggior ragione lo ha dimostrato quando non ha giocato, togliendo alla squadra imprevedibilità. La partita contro l'Atalanta è esplicativa, così come il derby di Coppa Italia. Per questo l'idea di perderlo non può essere presa in considerazione dal club. Le negoziazioni per il rinnovo vanno avanti, da una rottura che sembrava netta la situazione è migliorata, come confermata nelle scorse settimane da Paolo Maldini. E col mercato chiuso si può iniziare ad accelerare l'iter. A 27 anni (compiuti oggi) Calha entra nel periodo più importante della sua carriera, quello dell'ultimo importante contratto di lunga durata: farlo col Milan sarebbe un segnale anche per il club di grandi ambizioni. E per tutte e due le parti sarebbe un peccato separarsi, ora che le cose, dal punto di vista sportivo, stanno andando come devono.
