De Bruyne non sogna, ma ha gli obiettivi in testa. Non solo lo Scudetto con il Napoli

"Non sono un sognatore e questo non è un sogno: io sono un giocatore e questa è la realtà. Davanti ci sono undici mesi e non è il caso di sognare su ciò che forse arriverà in futuro: puoi vincere se lavori duro". Kevin De Bruyne ha portato la sua mentalità, quella che gli ha permesso di essere unanimamente riconosciuto come uno dei migliori centrocampisti della Premier League di sempre. Il Napoli ha vinto da poco lo Scudetto, ma non c'è l'intenzione di fermarsi qui, come del resto testimonia una campagna acquisti importantissima: lui, Beukema, Noa Lang, Lucca, Marianucci e Vanja Milinkovik Savic. "Io voglio vincere tutto, certo, ma so che è molto difficile e so che bisogna soltanto lavorare senza fermarsi mai. Come individui e come squadra. Spingi più che puoi e alla fine vedremo quale sarà il risultato".

A trentaquattro anni, del resto, sa benissimo di avere l'ultimo Mondiale davanti con la generazione d'oro del Belgio. Dieci anni, dal 2014, fa c'era la sensazione che potesse portare finalmente a un vessillo che, almeno per il momento, non è ancora arrivato. Con la semifinale con la Francia a Russia 2018 che può essere ancora dolorosa: tanti tiri in porta, ma una sconfitta per uno a zero.

Dunque De Bruyne magari non sogna, ma gli obiettivi ce li ha ben presenti in testa. Anche perché l'ultimo trofeo continentale del Napoli è distante dai tempi di Maradona. Il dieci, almeno sulla maglia d'allenamento, ce l'ha già. Sarà impossibile averlo in campo, ma certi traguardi vanno inseguiti e, appunto, non sognati.