Evacuo: "La Serie C è una discesa agli inferi. Al sud tantissime big per la vetta"


Ospite dei microfoni di TMW Radio l'ex attaccante oggi direttore sportivo Felice Evacuo ha analizzato i tre gironi che daranno vita alla Serie C edizione 2025/2026:
Mancano meno di venti giorni all’inizio del campionato di Serie C e meno di un mese alla fine del calciomercato. Noi abbiamo provato a delineare i tre gironi: nel Girone A due o tre squadre possono lottare per il vertice; nel Girone B regna equilibrio, con forse l’Arezzo leggermente avanti; nel Girone C, invece, c’è una vera e propria “discesa agli inferi”. Si ritrova in questa analisi?
"Sì, assolutamente. Come hai detto tu, è una discesa agli inferi per tutti: sia per le retrocesse dalla B che devono riorganizzarsi, sia per chi affronta il campionato per la prima volta. Nel Girone C ci sono molte squadre attrezzate per la promozione diretta. Nel Girone A, invece, vedo favorite Vicenza, Pro Vercelli e Cittadella. Ma nel C c’è sempre una sorpresa, come lo scorso anno con Cerignola e Monopoli. Nel Girone C, comunque, la lotta al primo posto coinvolgerà piazze importanti come Casertana, Benevento, Catania, Trapani: tutte squadre che hanno già calcato palcoscenici più importanti e vogliono tornarci".
Il Girone C, in effetti, è ricco di grandi club storici in difficoltà e di realtà ambiziose che devono imparare a reggere la pressione. L’Arezzo, per esempio, sembra tra le favorite: riuscirà a sopportare il peso di dover vincere?
"Lo scopriremo solo sul campo. L’Arezzo è sicuramente una delle squadre meglio attrezzate per puntare alla promozione. E non dimentichiamo nobili decadute come l’Ascoli. Sarà un girone durissimo da vincere. Attenzione anche al Ravenna, che secondo me ha disponibilità economiche importanti, e alla Ternana, che per piazza può dire la sua. Certo, perdere Cianci a favore dell’Arezzo non è un gran segnale: significa rinforzare una diretta concorrente con un giocatore che sposta gli equilibri".
Cianci, infatti, è uno di quei giocatori che anche a Catania hanno sempre fatto valere le proprie qualità.
"Sì, e con il suo arrivo l’Arezzo diventa ancora più forte. Hanno già Ravaglia, centravanti di peso, e hanno confermato Pattarello, uno dei protagonisti della scorsa stagione. L’attacco dell’Arezzo è tra i migliori. E non dimentichiamo la Torres: da anni ormai è protagonista, quest’anno ha cambiato allenatore e molti giocatori, ma credo sarà in corsa fino alla fine".
A proposito di piazze importanti: tu a Novara, tra il 2014 e il 2016, ha segnato 27 gol in due stagioni. Oggi il club ha vissuto un cambio di proprietà, una stagione complicata e ora un nuovo progetto. Come vedi la situazione?
"Il Novara, trovata la stabilità societaria, può costruire in due-tre anni una squadra per salire di categoria. Avere serenità permette di lavorare bene sul mercato, secondo le proprie possibilità, e programmare. Non è facile confrontarsi con club come Vicenza, Pro Vercelli o Cittadella, che hanno anni di esperienza in B, ma con organizzazione, idee e strutture si può colmare il gap".
