Finito il digiuno, Immobile ha di nuovo fame di gol. Con Mancini, Pippo Inzaghi e Piola nel mirino

Il lungo digiuno è finito, Immobile ha di nuovo fame. Ciro, appena vaccinatosi allo Spallanzani insieme al gruppo azzurro, è tornato alla normalità, fatta di gol ed esultanze. Contro il Benevento si è sbloccato con una doppietta interrompendo la peggior striscia negativa da quando è alla Lazio. Poi non si è più fermato e ha messo il proprio zampino nei due scontri diretti successivi - a Napoli (ko per 5-2) e contro il Milan (vittoria per 3-0) - e in casa contro il Genoa: 5 firme in 4 partite, come il suo compagno di reparto Correa.
Con il primo di questi gol, Immobile ha raggiunto quota 150 in A, a 8 anni e 235 giorni dalla prima rete nel massimo campionato: solo Nordahl, Meazza, Nyers e Signori hanno impiegato meno tempo di lui. Con le successive poi è arrivato a 154 centri, entrando nella top 25 dei marcatori in assoluto del nostro campionato, superando Nyers e Crespo. La top 20, dove ci sono giocatori del calibro di Riva, Mancini e Filippo Inzaghi dista solamente 2 lunghezze.
Con la Lazio Immobile è a 149 gol in 215 presenze, con la pazzesca media realizzativa di un gol ogni 118 minuti. Nella classifica all-time dei marcatori del club, è a -10 dal primato della leggenda Silvio Piola, che di reti ne ha firmate 159: perché anche se alcuni gliene riconoscono 'solo' 149, le statistiche assegnano a Piola anche altre 10 reti (la differenza con Ciro), segnate dal mito azzurro nella Coppa dell'Europa centrale, non riconosciute però dalla Uefa. "Ha segnato una valanga di gol, è un onore poter raggiungere Piola", ha confessato il centravanti azzurro domenica. Che ora è vicino a diventare il giocatore più prolifico della storia ultracentenaria della Lazio. Un traguardo che merita essere festeggiato in modo speciale, magari con la qualificazione in Champions.
