Il viaggio scouting in Nigeria e l'incredibile storia di Orban, il nuovo 9 dell'Hellas Verona

Il direttore sportivo dello Stabaek, club norvegese di seconda divisione, ogni anno andava in Nigeria per trovare talenti. Era un'abitudine consolidata di Torgeir Bjarmann, ex roccioso difensore, che era al Lyn Oslo quando c'erano Obi Mikel e che proprio in Norvegia portò Odion Ighalo. Bjarmann presenziava, ogni anno, tra ottobre e dicembre, a dei tornei amatoriali in cerca di diamanti grezzi da crescere e da svezzare. Sul volo di ritorno, sul taccuino, aveva un solo nome: Gift Emmanuel Orban.
Orban ottenne i documenti per volare in Norvegia. Qualche allenamento di prova, era il maggio del 2022, poi un ritiro in Spagna, poi il ritorno in patria perché il permesso di soggiorno (gli era stata concessa anche una proroga) era scaduto. "E' emozionante vedere i suoi progressi", disse all'epoca il direttore sportivo con la valigia, Bjarmann, una volta riaccolto nuovamente Orban in Norvegia e iscritto nei registri federali. In tutto, il nigeriano giocherà 28 partite con 23 gol tra prima squadra e squadra riserve dello Stabaek, adattandosi subito.
Il piano iniziale dello Stabaek era quello di farlo iniziare con la seconda squadra, infatti, in quarta divisione. La società era stata retrocessa a sorpresa ma in quarta serie iniziò a segnare ogni partita così a giugno iniziò in prima squadra. Due gol e nessuno sguardo indietro. "Si è adattato subito", ebbe modo di dire all'epoca l'allora compagno Fredrik Krogstad, capitano di quello Stabaek. Il resto è storia, gloria. Tutto partito da un viaggio fatto di speranze e scouting. E il presente si chiama Hellas Verona.
