Maifredi e la crisi della Juve: "Che senso ha un ritiro di due giorni? È solo un messaggio del club"

Gigi Maifredi, ex allenatore della Juventus, ha rilasciato un'intervista a Bianconeranews.it nella quale ha parlato del difficile momento della squadra di Massimiliano Allegri: "L'unica persona che può esprimersi in merito è l'allenatore, da fuori è impossibile trarre delle conclusioni. Come si dice, una fuoriserie puoi valutarla soltanto se la guidi, non quando te la vedi sfrecciare davanti. Di certo dico che da fuori è facile sparare addosso al tecnico e all'ambiente ma è un esercizio che non porta a nulla. La verità è che è un periodo nerissimo ed è adesso che bisogna voler bene alla Juventus. Applaudire chi vince è normale, cercare di appoggiare chi sta andando malissimo è un dovere".
Secondo lei i giocatori seguono ancora l'allenatore oppure remano contro come sostengono alcuni?
"La storia dei giocatori che giocano contro è una chiacchiera da bar, le prestazioni danno anche un potere contrattuale ai calciatori, possibile che adesso manchino spirito ed entusiasmo, ma giocare contro sarebbe un autogol, non esiste".
Quando venne chiamato sulla panchina della Juventus nel '90, anche la sua Juve come quella di oggi prometteva successi e spettacolo ma non andò così. Oggi la situazione sembra ampiamente peggiore, ma l'assenza di Agnelli e una società recentemente rivoluzionata può rappresentare un'analogia con quello che lei visse ai tempi della presidenza Montezemolo?
"Non ci sono analogie, allora c'era Montezemolo che aveva contro Boniperti, che ambiva alla stessa carica, inoltre Montezemolo per i suoi impegni personali non poteva essere quasi mai presente. Lunedì e martedì era in America, poi doveva recarsi in Svizzera e in pratica c'era soltanto la domenica. Ma c'erano comunque a Torino personaggi che avevano il compito di sostituirlo. Io mi trovai in una situazione particolare, dovevo rifondare un gruppo che era abituato a giocare in una certa maniera ed io dovevo cambiarla. Feci l'errore di prendermi del tempo che però alla Juve non è concesso, perché è una squadra che deve vincere sempre, col senno di poi avrei fatto scelte diverse, avrei imposto l'acquisto di Dunga e avrei vinto quel campionato".
Che ne pensa delle parole di Agnelli che dopo il Maccabi ha parlato di vergogna?
"Sono le parole di un presidente tifoso, quando perdi contro una squadra solo discreta come quella israeliana è normale provare un senso di vergogna. Forse avrebbe dovuto agire più da presidente e non mettere in piazza certe emozioni, ma personalmente condivido ciò che ha detto, Andrea Agnelli mi è sempre piaciuto".
Il ritiro può portare qualcosa di buono?
"Che ritiro è un ritiro di un paio di giorni? Hanno giocato martedì, sono tornati ieri e sabato giocano. Più che un ritiro è un messaggio della società che chiede al gruppo di avere maggiore compattezza e mostrare più impegno in campo".
Sulla posizione di Allegri, è d'accordo con il non esonero?
"Ci fosse Guardiola libero, o magari Conte forse la società avrebbe preso una decisione diversa, ma al momento non ci sono allenatori da Juve sulla piazza. Zidane è inutile aspettarlo, vuole allenare la Francia, Tuchel è un bel nome però viene da una brutta esperienza che l'ha un po' screditato. In questa situazione credo che abbiano fatto la scelta migliore e sono convinto che dopo la sosta inizierà un campionato totalmente diverso. Allegri non perderà tantissimi giocatori per il Mondiale, potrà lavorare con continuità sul gruppo e magari riceverà anche qualche aiuto dal mercato invernale, per cui potrà risollevarsi. Di certo la squadra che ha oggi in mano è lontana anni luce da quella che aveva in passato, con la difesa più forte del mondo, un centrocampo stellare e davanti uno come Tevez. Io sono stato il primo a sostenere che Allegri non è un allenatore che migliora i giocatori che ha, ma è un ottimo gestore, che quando ha dei campioni in rosa riesce a farli rendere al meglio. Il ritorno di Chiesa? Purtroppo penso che non si debba fare troppo affidamento su di lui, anche dopo il rientro avrà bisogno di qualche mese per riuscire ad esprimersi nuovamente ai suoi livelli".
