Nella notte della paura per Pogba, la Juventus piega la Cremonese con Fagioli e Bremer

Vince 2-0 la Juventus contro la Cremonese nella sfida della domenica sera della 35^ giornata di Serie A.
L'esaltazione e la paura per Pogba
Prima della partita Ferrero premia Bonucci per le 500 partite con i bianconeri, mentre la squadra sfoggia il nuovo look del 2023/24, con bordature tra il dorato e il giallo. La vera notizia, però, è la presenza di Pogba dal 1', più di un anno dopo l'ultima volta. La partita comincia serena, con un urlo dello Stadium per ogni tocco di Pogba ma nessuna vera occasione. La notizia della prima metà primo tempo riguarda ancora il francese ma è pessima: al 22' sente ancora dolore al ginocchio e deve alzare bandiera bianca. Al suo posto dentro Milik, gli iniziali applausi del pubblico si trasformano in gelo, per l'ennesimo stop. Con la mezz'ora, arrivano anche i tiri in porta: quelli di Milik e Afena-Gyan sono poco più che passaggi a Carnesecchi e Perin, più serie le intenzioni di Bremer tra stacco e tentato tap-in, ma si salva il portiere ospite. La Juve domina il possesso e prova a spingere ancora ma senza frutti o calciare, il primo tempo finisce 0-0. La notizia più grande al duplice fischio dell'arbitro Chiffi, senza dubbio, riguarda Pogba: dalle prime diagnosi a caldo si tratta di un problema muscolare e non c'entra il ginocchio.
Fagioli stappa, Bremer mette la freccia
Assorbita la pessima notizia, la Juventus va oltre una volta rientrata dagli spogliatoi. E se Ballardini cambia assetto tattico, con due cambi in attacco, Allegri non tocca niente. Dopo dieci minuti, nella serata che doveva consacrare il ritorno di Pogba, sale in cattedra un altro centrocampista, ben meno noto al grande pubblico europeo ma tra le cose belle di questa stagione juventina. Fagioli mette una pietra virtuale sopra il suo passato grigiorosso con un bolide di destro che non lascia scampo, al termine di un'azione con Chiesa da lui stesso avviata. Niente esultanza per lui, se non un cuore con le mani appena prima di riprendere a giocare. A un quarto d'ora dal novantesimo Milik flirta col raddoppio, ma il fuorigioco chiamatogli dal guardalinee (millimetrico) viene confermato dal VAR. Poco male, poco dopo: su un calcio d'angolo ben battuto da Paredes, Milik fa sponda per Bremer, che divora Sernicola nel duello aereo e insacca il 2-0. Da ì in avanti è purissima accademia juventina e gestione del vantaggio, che consente di allungare sulle rivali della corsa Champions sul campo, in attesa di quanto potrà dire il futuro lontano da esso.
