Sulemana si rilancia nell'Atalanta. L'anno prossimo può rimanere per la consacrazione

Due gol, entrambi bellissimi e molto simili. Ibrahim Sulemana si è preso l'Atalanta nelle ultime due gare. Prima con una folgore che ha dato la matematica qualificazione alla prossima Champions, poi con uno stop di petto e controbalzo che non ha dato scampo a Leali, proteso in tuffo e impossibilitato ad arrivare sulla sfera. Exploit che probabilmente non erano attesi, in una stagione in cui è stato per larga parte inutilizzato. Solo otto presenze in campionato, quasi sempre da subentrato, tanto che i minuti in campionato sono 224.
Una media altissima di un gol ogni 112 minuti. Difficile quindi dare un giudizio su Sulemana per questa stagione che è stata di apprendimento. E dopo i segnali dati nelle ultime due gare non è detto che non possa rimanere per la consacrazione definitiva, anche perché Pasalic è in scadenza - da capire cosa succederà, non ha ancora rinnovato - mentre De Roon va verso i 35, Ederson è in bilico per via del contratto che finisce fra due stagioni.
L'Atalanta aveva preso Sulemana quest'estate con un esborso relativamente basso. Cedendo Zortea - comunque uno dei migliori del Cagliari - per 5,5 milioni, più Piccoli in prestito con diritto di riscatto, cosa che potrebbe capitare nonostante i 13 milioni da sborsare. Il ds Tony D'Amico lo aveva già avuto a Verona e ne riconosceva le qualità, anche se il salto tra la Sardegna e l'Atalanta attuale non è così semplice da coprire.
