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TMW RADIO - G. Carboni: "Fiorentina, serve calma e ti salvi. Il Benevento dovrà soffrire"

TMW RADIO - G. Carboni: "Fiorentina, serve calma e ti salvi. Il Benevento dovrà soffrire"
© foto di Prospero Scolpini/TuttoSalernitana.com
mercoledì 10 marzo 2021, 19:07Serie A
di Dimitri Conti

L'ex attaccante Guido Carboni, oggi allenatore, è intervenuto in diretta a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, iniziando nell'intervista dai problemi del suo amico Marcello Carli a Parma: "Sono partiti senza un mercato iniziale, quando lui firmò c'era ancora la vecchia dirigenza, e per i primi quindici giorni di mercato sono dovuti rimanere fermi, senza poter programmare nel giusto modo la stagione. Quest'anno è tutto di rincorsa, doveva esserci un cambio generazionale che non c'è stato e il gruppo si è ritrovato spremuto anche dalle annate precedenti. Nella seconda parte di gennaio hanno speso, e anche Marcello mi dice che è una proprietà importante, ma pagano degli errori che non sono più consentiti oggi che il livello del campionato è così alto".

Qual è il segreto dell'Empoli?
"Sanno fare calcio, degli ultimi 15 anni penso ne abbiano sbagliato uno... Forse proprio quello in cui c'ero io, una stagione travagliata. Quest'anno hanno allestito una rosa forte e, coi dovuti scongiuri, è tra le candidate a salire in Serie A insieme al Monza, organico più forte che c'è in Serie B. L'Empoli però è più squadra. In Serie B devi avere idee più sul lungo e a Empoli non insegnano niente".

Del Bari che ne pensa?
"Le aspettative sono alte, e non è una piazza per tutti. Devi saper gestire le pressioni, lì la giornata non finisce subito dopo l'allenamento: c'è dietro un popolo e una serie infinita di televisioni. Ora c'è una proprietà importante: hanno pagato lo scotto di non conoscere la categoria, per cui per vincere serve una squadra che con due-tre ritocchi potrebbe vincere la B. L'anno scorso hanno trovato la Reggina, quest'anno c'è la Ternana che sembra inarrivabile. Ma non dimentichiamoci di altre piazze che ci sono in quel girone, come Palermo, e mi viene male vederli giocare per i primi dieci posti".

Mancosu si è imposto tardi.
"A Benevento era un mio pallino, e ricordo anche le critiche che ricevetti per averlo messo mezzala in un 4-3-3, ma lui è un ragazzo che ha un'intelligenza calcistica superiore alla categoria. In Serie A è arrivato tardi perché spesso noi addetti ai lavori prendiamo degli abbagli".

Si aspettava questa carriera di Simone Bastoni?
"A Siena avevo una rosa giovanissima, oltre a lui c'era anche Montipò. Purtroppo l'ho allenato poco perché ebbe una mononucleosi, ma tecnicamente è forte: nasce come interno di centrocampo, mezzala, ma con quel mancino sensibile sta facendo bene sulla fascia. Lo sentivo come un mio figlio".

Sabato c'è Benevento-Fiorentina: immaginabile pensarla come sfida salvezza?
"Al momento la Fiorentina si trova lì invischiata, ma è un'annata strana e a Firenze devono avere la pazienza di arrivare all'obiettivo senza mettere troppa pressione. Hanno i mezzi per mantenere la categoria, anche se devo dire che ho visto un navigato come Prandelli alle corde nel rispondere alle domande. Capisco che certe domande diano fastidio, ma sembra in difficoltà e questo potrebbe giocargli contro. Ha l'esperienza giusta per condurre in porto la barca. Il Benevento invece penso dovrà soffrire, fatico a credere che Cagliari o Torino possano retrocedere. Per me la storia non è stata ancora scritta".

Cosa succederà alla Serie C?
"Io sono sempre stato contrario a campionati così allargati, perché secondo me sono impoveriti. Il sistema va cambiato: ci sono delle realtà che non solo fanno una fatica enorme, ma per me non hanno nemmeno senso".

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