Avellino, tra colpi di mercato e l'effetto Partenio. Entusiasmo dilagante in città

"Non vogliamo essere Cenerentola, ma un lupo cattivo". E' destinata a diventare tormentone la frase pronunciata dal tecnico dell'Avellino Raffaele Biancolino che, in queste ore, ha alzato l'asticella dell'attenzione invitando la squadra a non nascondere le proprie ambizioni pur nel rispetto di una concorrenza che si preannuncia particolarmente agguerrita. "Sappiamo che ci sarà da soffrire" ha aggiunto il mister biancoverde, idolo del popolo irpino alla sua prima esperienza da allenatore in cadetteria "ci sono le retrocesse dalla A che proveranno a risalire, squadre che hanno fallito l'obiettivo promozione e hanno voglia di riscattarsi e società che stanno investendo tantissimo. Entreremo in questo campionato in punta di piedi, ma desiderosi di dimostrare il nostro valore". Un messaggio chiaro anche alla società che, in queste prime settimane di mercato, ha aggiunto alla rosa un centravanti d'esperienza come Favilli (ieri a segno nell'amichevole contro la Primavera del Napoli) e qualche giovane di prospettiva che ha voglia di mettersi in vetrina. E poi il ritorno di Roberto Insigne, dieci anni dopo la prima apparizione con la maglia biancoverde. Un calciatore che, nello scacchiere tattico di Biancolino, può agire da esterno, seconda punta o trequartista per non dare punti di riferimento agli avversari.
E poi ci sono le riconferme. Iannarilli, a Terni, ha dimostrato di essere una garanzia anche in serie B. Al netto del sondaggio della Salernitana e di altre ambiziose società, sarà lui a difendere i pali nella prossima stagione. E in attacco Lescano e Patierno hanno voglia di ripetersi in quella categoria che hanno saputo guadagnare sul campo a suon di gol e prestazioni importanti. In attesa di sfoltire la rosa (anche per i noti motivi legati alla lista over) e di risolvere il caso Gori (ufficialmente in uscita, ma ad ora avrebbe rifiutato un paio di destinazioni), la proprietà non esclude un altro colpo per reparto. Il sogno resta sempre Gennaro Tutino, giocatore che ha fatto benissimo in Campania (fu tra i protagonisti della promozione in A della Salernitana) e che la Sampdoria rischia di dover svendere a causa delle note problematiche economiche che rendono oneroso il suo ingaggio. Non è un'operazione semplice, ma la dirigenza ci crede e Mario Aiello ha dimostrato di essere dirigente capace.
Infine da non sottovalutare l'effetto Partenio. La tifoseria sta vivendo con enorme trasporto emotivo questo ritorno in B atteso per 7 anni e ha risposto alla grande in termini di abbonamenti: quasi 7000 sottoscrizioni e curva che presenterà sempre un colpo d'occhio eccellente per la categoria. Una componente che non va assolutamente sottovalutata, "l'arma in più che ci spinge a vincere le partite, il dodicesimo uomo in campo" come ha spesso dichiarato Biancolino. Anche in trasferta gli irpini potranno contare su un seguito importante e, mantenendo la giusta dose d'umiltà, questa unità d'intenti potrà essere il valore aggiunto che rende sin da oggi l'Avellino una delle mine vaganti della cadetteria.
