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Juve Stabia, tante partenze e pochi innesti. Adesso servono 4-5 colpi di spessore

Juve Stabia, tante partenze e pochi innesti. Adesso servono 4-5 colpi di spessoreTUTTO mercato WEB
Il ds Lovisa
Oggi alle 12:49Serie B
di Luca Esposito

Il vecchio adagio calcistico "ripetersi è sempre difficile" a quanto pare non risuona ancora nella mente della società della Juve Stabia che, in questi primi 22 giorni di mercato, ha perso tanti tasselli della scorsa, straordinaria stagione senza sostituirli adeguatamente. Anzitutto si è consumato l'addio dell'allenatore Guido Pagliuca, che è stato artefice principale di un biennio magico, era entrato nel cuore e nella testa dei calciatori con la sua autorevolezza e personalità e aveva trasformato un gruppo giovane e promettente in una squadra organizzata e in grado di arrivare a un passo dalla finalissima playoff, battuta dalla Cremonese che poi ha tagliato il traguardo espugnando il 'Picco' di La Spezia. Il nuovo tecnico, Ignazio Abate, è una scommessa della proprietà, alla sua prima esperienza in Serie B dopo la travagliata stagione vissuta a Terni.

E poi c'è il discorso delle potenzialità della rosa. Al momento sono andati via il portiere Thiam, il difensore Peda ("È un giovane fortissimo, a Palermo ce lo teniamo stretto" ha detto l'altro ieri Inzaghi, testimoniando il valore di un calciatore sottovalutato), gli esterni Fortini e Floriani Mussolini (volato in A alla Cremonese) e l'attaccante Adorante, sacrificato sull'altare della plusvalenza e ceduto a titolo definitivo al Venezia. Via anche Andreoni, Sgarbi, Dubickas e altri calciatori che, comunque, non avrebbero trovato spazio nel nuovo scacchiere tattico di Abate. "Non abbiamo bisogno di cedere, anzi stiamo formando l'ossatura del futuro. Posso capire la tentazione se arriva una chiamata da club di A, ma in questa categoria cosa c'è di meglio rispetto alla Juve Stabia?" aveva detto con orgoglio patron Langella qualche tempo fa, sicuro che in tanti avrebbero chiesto di restare proprio in virtù del bellissimo ambiente che si era creato. Il calcio, però, risponde poco alla legge del cuore ed era prevedibile l'assalto ai tanti gioielli che si sono messi in vetrina e che erano stati autentici trascinatori.

E gli acquisti? "Saremo bravi a cogliere le occasioni, vogliamo ripetere quanto fatto nello scorso campionato" ribadiscono esponenti societari e dirigenziali, ma - ad oggi - le preoccupazioni della tifoseria sono basate sui fatti. A questa Juve Stabia servono come il pane un difensore centrale d'esperienza, due esterni, almeno due centrocampisti e un paio di attaccanti di categoria; Confente, Carissoni e Petrovic sono discreti innesti, ma occorre ben altro per alzare l'asticella e per ripagare l'amore di una piazza che ha rappresentato la più fedele alleata delle vespe garantendo due sold out su due nei playoff con annesso esodo allo 'Zini'. Il direttore sportivo Lovisa, che un mese fare era molto richiesto sul mercato, è rimasto al suo posto e tutti hanno tirato un sospiro di sollievo, ma ora è tempo di dare una svolta a questo mercato mettendo a segno quei colpi che, sulla carta, dovrebbero garantire quantomeno una salvezza tranquilla. Il Palermo sta allestendo una corazzata, il Bari ha preso tanti calciatori, ci sono realtà come Sampdoria e Frosinone a caccia di riscatto, tre retrocesse che preannunciano battaglia e neopromosse blasonate e che si sono notevolmente rinforzate. Il rischio di un ridimensionamento è concreto e solo 4-5 innesti nei prossimi giorni potranno consentire di lanciare un segnale concreto alla concorrenza.

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