Sampdoria, Coda e Tutino devono essere ceduti. Ma si rischia il 'braccio di ferro' con entrambi

Prosegue il ritiro della Sampdoria agli ordini di mister Massimo Donati, ma chiaramente la società sta lavorando anche sul mercato, perché non ci sono solo innesti da eventualmente apporre, ci sono anche le uscite. Tra queste, come si legge testualmente su Il Secolo XIX-Genova, "due figure ingombranti che aleggiano sul mercato della Sampdoria e si chiamano Massimo Coda e Gennaro Tutino".
Elementi di prim'ordine, i due attaccanti, ma proprio coloro che lo scorso anno a suon di gol avrebbero dovuto portare la squadra a lottare per la promozione diretta - le cose poi sono andate molto diversamente - sono ora divenute un ostacolo al mercato; entrambi i giocatori sono ben consapevoli di essere sulla lista dei partenti, al netto di quello che potrebbe essere il pensiero del prima citato tecnico, e anche i loro agenti sono stati avvisati della cosa. Attenzione, però, sia Coda che Tutino vorrebbero rimanere in Liguria per riscattare lo scorso campionato, ma questo non è loro possibile, e al contempo - obbligati a lasciare - non vogliono rinunciare ai loro ingaggi: la soluzione da trovare è quindi sia tecnica che economica.
Come prosegue il quotidiano, le cifre sono note, "il netto stagionale di Coda è 850.000 euro più bonus, scadenza giugno 2026, [...] quello di Tutino, 800.000 più bonus, scadenza giugno 2028", ma il budget annuale non consente questa spesa, anche se da Tutino sarebbe arrivata la proposta di spalmarlo ulteriormente. Ma l'ordine è quello di cederli, a costo di scatenare un braccio di ferro...
