Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
esclusiva

Cortesi (ex Suning): "Vi racconto Rainbow, realtà sportiva panafricana"

ESCLUSIVA TMW - Cortesi (ex Suning): "Vi racconto Rainbow, realtà sportiva panafricana"TUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
venerdì 1 gennaio 2021, 16:53Altre Notizie
di Ivan Cardia

Una prospettiva diversa da cui guardare al calcio del futuro. È questa quella che offre il prossimo progetto di Stefano Cortesi, per tutti il Comandante, fino a febbraio 2020 responsabile dello scouting dello Jiangsu Suning, e che in passato ha lavorato per anni, tra le altre, con la Juventus e le due società milanesi. E che oggi riparte dall’Africa, dalla Rainbow Sports: “È una delle principali realtà sportive panafricane. Il CEO è il dottor Kingsley Pungong, persona di grande esperienza e lungimiranza, e che ha fondato anche la Dreamworld Sports and Entertainment, un’impresa sportiva con sede negli Stati Uniti, per gestire con eccellenza le carriere dei calciatori della Rainbow”.

Di cosa si tratta esattamente e quale sarà il suo ruolo?
“La Rainbow attualmente possiede e gestisce due club calcistici, uno in Camerun e uno in Repubblica Ceca, e sta avviando trattative per acquisirne un terzo. L’azienda ha rapporti con i club di più continenti, e ha un’esperienza unica nel reperire in Africa talenti emergenti a livello mondiale. Io lavorerò a stretto contatto col direttore tecnico Alexandre Morfaw (ex calciatore in passato a Nantes, Leicester e Vancouver Whitecaps, ndr), e il mio incarico sarà di battere palmo a palmo i Paesi africani per trovare giocatori importanti che popolano queste nazioni È un’opportunità importante che mi viene data, e io sono entusiasta e orgoglioso di poterla cogliere”.

È il Continente del futuro del pallone?
“È un insieme di Paesi, che per una persona che fa il mio lavoro, può dare delle grosse soddisfazioni, poi come nel mio caso lavorando per la Rainbow, che è una società con dei progetti e mezzi importanti, sarà ancora più stimolante e di soddisfazione. Ho l’entusiasmo di quando ho iniziato la prima volta, anche se sono 25 anni che faccio questo mestiere. Le faccio un esempio: in ottobre 2019 sono andato in Brasile ad assistere al mondiale under 17 e lì ad esempio le nazioni europee che vi partecipavano schieravano molti giocatori di origini africane, e molti di questi, al termine del torneo sono eletti come i giocatori più importanti della manifestazione. Questo fa capire tanto sulle potenzialità dei Paesi africani”.

Com’è nata questa opportunità e quali saranno i suoi prossimi impegni?
“Tutto è nato da un contatto in comune, poi loro hanno visto il mio curriculum e gli è piaciuto. A breve andrò in Camerun per la Coppa d’Africa, poi in febbraio ci sarà quella U-20 in Mauritania, a marzo l’U-17 in Marocco. E nel mezzo ci sono tanti tornei, cambierò continuamente Paese. La nostra mission è quella di andare anche dove lo scouting non è ancora approfondito come invece in Paesi tipo Ghana, Senegal e Nigeria o ad esempio la Costa d’Avorio, che sta emergendo. In tanti altri Paesi c’è grandissimo spazio per far crescere e valorizzare lo scouting e quindi la potenzialità giusta per trovare talenti importanti”.

A proposito della sua esperienza in Cina, è un movimento che si sta chiudendo in se stesso?
“Potrebbe avere ragione, perché da quando ho avuto i primi approcci col calcio cinese ho avuto la sensazione che nel giro di qualche anno, anche giustamente, il calcio cinese non dipenderà più dagli stranieri. Una volta appreso il know-how gestiranno autonomamente il settore calcio perché avranno i numeri sia a livello umano che a livello di conoscenze e capacità tecnico/tattiche”.

Dopo tanti anni fuori, perché non ripartire dall’Italia?
“Adesso in Italia è un momento difficile, poi a me è arrivata quest’offerta molto importante da un punto di vista professionale. Di più e meglio non potevo sperare, è stata una mia scelta: è un’opportunità unica, soprattutto a livello professionale, perché con il progetto e i mezzi della Rainbow ho la possibilità di fare un lavoro importante e ottenere risultati con l’obiettivo di trovare i giocatori più forti, valorizzando questo continente che ha una potenzialità calcistica unica, e realizzare il progetto di una società importante”.

© Riproduzione riservata
Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile