Lotta contro l'omofobia, in Ligue 1 scoppia la polemica: anche Matic rischia la squalifica

Ogni anno la stessa storia. La giornata dedicata alla lotta contro l'omofobia in Francia genera sempre discussioni per il rifiuto da parte di alcuni giocatori di aderire all'iniziativa. "Non ci sono scuse per non agire e denunciare l'omofobia nello sport, e nel calcio in particolare". Sono le parole pronunciate da Marie Barsacq, il Ministro dello Sport che ha commentato così il "boicottaggio" dell'attaccante del Nantes, Mostafa Mohamed.
La stessa critica andrebbe rivolta anche al connazionale di Mohamed, Ahmed Hassan detto Koka, e a una vecchia conoscenza della Serie A , il centrocampista Nemanja Matic del Lione. Entrambi hanno coperto con un nastro bianco il logo arcobaleno della lotta contro l'omofobia, posto sulla manica destra delle maglie. Un atteggiamento che potrebbe costare ad Hassan, Matic e Mohamed una squalifica; la scorsa stagione, Mohamed Camara del Monaco aveva nascosto un badge posto al centro della divisa ed è stato squalificato per quattro partite.
"Credo nel rispetto reciproco, quello che dobbiamo agli altri". Così si è giustificato Mostafa Mohamed dopo il suo rifiuto di giocare in questa giornata di Ligue 1. "Ma anche quello che dobbiamo a noi stessi e alle nostre convinzioni. Da parte mia, alcuni valori profondamente radicati, legati alle mie origini e alla mia fede, rendono impossibile la mia partecipazione a questa iniziativa. Questa scelta è personale. Non esprime né rifiuto né giudizio". L'attaccante del Nantes è stato sanzionato con una multa dal suo club.
