Marsiglia in delirio, De Zerbi entusiasta: festeggia con i tifosi alle 4 del mattino

Un'emozione troppo forte da contenere, Roberto De Zerbi si è lasciato totalmente andare. L'allenatore italiano del Marsiglia è stato fotografato insieme ai tifosi nel corso della festa in strada scatenata alle 4 del mattino di questo fine settimana e con un fumogeno rosso in mano in seguito alla grandiosa qualificazione alla prossima Champions League grazie alla vittoria per 3-1 sul Le Havre.

La stagione non è ancora finita, il Marsiglia si trova al secondo posto ma con un punto di vantaggio sul Monaco e con quattro punti in più del Nizza, quarto in classifica, infatti l'ex tecnico di Brighton e Sassuolo ha ribadito che servirà chiudere al meglio la stagione. Impossibile però contenere l'entusiasmo della piazza dell'OM, che hanno invaso le strade della città sabato notte per il traguardo Champions League tagliato con anticipo. I festeggiamenti sono proseguiti anche nelle giornate di domenica e lunedì e De Zerbi è stato immortalato dai tifosi con i loro cellulari.

Fumogeno rosso in mano, sorriso a 36 denti come si suol dire, mentre celebrava il ritorno del Marsiglia nella prestigiosa competizione europea. Per altro il club francese è l'unico ad aver mai vinto la Champions League nella storia del torneo, anche se il PSG potrebbe ribaltare la storia visto che è in finale contro l'Inter in questa edizione. In tutto ciò, secondo BFM Marseille Provence, i festeggiamenti proseguiranno questa settimana in Spagna visto che i giocatori sono volati a Madrid nella giornata di lunedì: De Zerbi non ha seguito la squadra, mentre altri membri dello staff li hanno accompagnati.

Le ultime dichiarazioni di De Zerbi
"La Ligue 1 è difficile. Quante evoluzioni abbiamo fatto, quanti giocatori abbiamo cambiato, quanti problemi abbiamo superato in questa stagione? Quanto è difficile a Marsiglia? Credo che abbiamo fatto qualcosa di molto grande. Credo che l’allenatore debba capire i momenti determinanti in una stagione. All’inizio facevamo fatica a giocare al Velodrome, la palla scottava, tremavamo un po’, ne abbiamo parlato. L’obiettivo era restare uniti, senza mettere il calcio al primo posto. Abbiamo dato priorità ad altre cose. Abbiamo passato del tempo insieme. Abbiamo lavorato molto sull’unione della squadra e questo si è visto in campo: abbiamo visto una famiglia, e con questo spirito è più facile vincere. Anche per questo abbiamo fatto quel ritiro in Italia. Non è vero che i giocatori erano contro di me, questa cosa mi ha ferito. Non c’è mai stata una rivolta, né problemi".