Mourinho netto sul Chelsea: "Dopo Abramovich un accumulo di giocatori, spesi troppi milioni"

José Mourinho non tiene a freno la lingua quando si tratta di riesumare ricordi sul Chelsea, specialmente per la piaga presa sotto la proprietà di Todd Boehly e Clearlake Capital fino a pochi anni fa. Lo Special One, recentemente nominato allenatore del Benfica, tornerà domani a Stamford Bridge per sfidare proprio i Blues in Champions League. Dolce passato dove ha vissuto due esperienze ricche di trofei con il club londinese, ma oggi pensa che il DNA del Chelsea sia completamente differente da quando è stato ceduto nel 2022.

"Il Chelsea di Abramovich, il mio Chelsea, il Chelsea che abbiamo costruito e che è durato molti anni, era un club vincente", le prime parole riportate dal tabloid The Standard. "Vinceva tutto con me e poi con Ancelotti, con Conte e con Tuchel. Il Chelsea era una macchina da vittorie. Ogni stagione, il Chelsea vinceva", ha ricordato Mourinho. Fino al cambio di proprietà: "Poi c’è stato un grande cambiamento, con investimenti folli e un periodo di alcuni anni in cui sembrava avessero perso la direzione, con troppi giocatori, troppi milioni, un accumulo di calciatori e una squadra senza una filosofia chiara".

Un declino difficile da accettare per Mou: "Per un paio d’anni è stato difficile. Per chi ama il club, è stato difficile", ha riconosciuto il tecnico portoghese del Benfica. Ma tra Conference League e Mondiale per Club, ora l'ex allenatore di Roma e Inter è fiducioso: "Anche la Conference League è una competizione fantastica per una squadra come quella. Ti dà la prima coppa e la filosofia e la cultura del club nel vincere". Una chiosa su Cole Palmer, che non sarà a disposizione contro le Aquile: "Sono contento di questo. È un giocatore fenomenale. Ma penso che abbiano una buona squadra, tale che, se Cole Palmer non gioca, non è un problema per loro".