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Le pagelle della A femminile: Juve dominatrice, ma la Roma è lì. Samp sorpresa, delusione viola

Le pagelle della A femminile: Juve dominatrice, ma la Roma è lì. Samp sorpresa, delusione violaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
venerdì 27 maggio 2022, 08:30Calcio femminile
di Tommaso Maschio

La stagione della Serie A femminile, l’ultima dilettantistica della storia, è andata in archivio domenica scorsa con l’assegnazione della Coppa Italia alla Juventus di Joe Montemurro che si è così confermata come dominatrice dell’ultimo quinquennio in cui ha messo in bacheca ben 10 titoli. Una stagione che ha visto le conferme di Milan e Sassuolo, la crescita della Roma, l’ottimo impatto della Sampdoria, ma anche le annate storte di Fiorentina, Napoli ed Hellas Verona. Questo il pagellone della stagione appena conclusa:

Juventus 10: Non domina come negli anni passati, ma vince tutto quello che c’è da vincere. Scudetto, Coppa Italia e Supercoppa vanno ad arricchire la bacheca bianconera. E poi c’è la Champions dove la squadra di Montemurro è andata a un passo dall’eliminare le, poi campionesse, del Lione ai quarti. Un cammino questo che ha fatto perdere qualche punto in campionato, ma non compromesso una stagione vincente. Montemurro, alla prima in Italia, ha saputo calarsi nella nuova realtà senza rinnegare il proprio credo.

Roma 9: Sfiora il bis in Coppa Italia e conquista la sua prima qualificazione in Champions. La squadra giallorossa è quella che maggiormente è cresciuta rispetto a un anno fa riducendo ulteriormente il gap dalle altre. Spugna ha continuato sulla strada tracciata da Bavagnoli alzando l’asticella fino a giocarsela alla pari con la Juve. È mancato solo l’acuto che può dare una coppa in bacheca.

Milan 7,5: Manca la qualificazione in Champions e compie un passetto indietro rispetto a un anno fa, che però non compromette il progetto rossonero. Pesano sulla stagione i dissidi interni fra Ganz e due veterane come Boquete e Giacinti (partite a gennaio) che hanno tolto qualcosa alla squadra nei mesi autunnali. Sul mercato la società si è dimostrata pronta a investire, anche a gennaio, per restare in alto.

Sassuolo 8: Una conferma nonostante gli infortuni abbiano tolto a mister Piovani alternative nei mesi caldi della stagione. A lungo naviga alle spalle della Juve dando quasi la sensazione di poterla affiancare e conquistare quella Champions che invece sfuma nuovamente per la flessione finale. Sempre da lodare il lavoro con le giovani, di proprietà e in prestito, pronto a spiccare il volo anche in azzurro.

Inter 7: Forse ci si aspettava di più dall’arrivo di Guarino in panchina, ma certamente l’annata – con diversi alti e bassi – è stata più che positiva con anche una vittoria nel derby a imprezziosirla. La crescita in casa nerazzurra è lenta, ma inesorabile e in questa stagione ha mostrato che può insidiare le big anche se ancora deve fare quell’ultimo step. Forse le troppe straniere da questo punto di vista non hanno aiutato.

Samporia 8: A inizio stagione quasi nessuno si aspettava un campionato così brillanta. La squadra era stata costruita in poco tempo, con tante giovani alla prima esperienza fra le grandi e un’amalgama non semplice da trovare. Il club ha però azzeccato il tecnico affidandosi a Cincotta che ha dimostrato di essere un top anche lontano da Firenze. Le big non hanno tradito e le giovani mostrato il proprio valore, così la zona retrocessione è sempre rimasta a debita distanza.

Fiorentina 5: La grande delusione della stagione. Si salva alla penultima giornata dopo tantissime ansie nonostante obiettivi ben diversi e una rosa di prim’ordine. La scelta di Panico in panchina non ha pagato, anche se sarà confermata, con le viola che non hanno mai dato l’impressione di cambiare marcia, anche dopo arrivi pesanti a gennaio, per vivere una stagione tranquilla. Pesano alcuni dissidi all’interno dello spogliatoio che dovranno essere presto sanati.

Pomigliano 6,5: Si salva all’ultima giornata, vincendo il derby in trasferta, dopo una stagione di alti e bassi e un doppio avvicendamento fra Tesse e Panico in panchina. A metà stagione trova lo sprint giusto, ma poi arriva col fiato corto nel finale riuscendo comunque a portare a casa l’obiettivo. Quanto basta per strappare una sufficienza meritata che permetterà, scelte societarie permettendo, di partecipare alla prima A pro della storia.

Empoli 6: Un passo e mezzo indietro allo scorso anno. La squadra toscana non riesce a confermarsi come sorpresa della stagione faticando a elevarsi dagli ultimi posti e strappando la salvezza solo nelle ultime giornate. Missione compiuta per una squadra dall’età media molto bassa che ha pagato a caro prezzo l’infortunio della stella Prugna. Ma tutto potrebbe essere vanificato dalla cessione del titolo sportivo al Parma.

Napoli 5: Altra girandola di giocatrici fra l’estate e l’inverno per una salvezza da giocarsi all’ultima giornata come un anno fa. Questa volta alle partenopee però va male e il derby premia il Pomigliano condannando le azzurre alla Serie B. Eppure in estate la società aveva costruito una rosa importante, ma col senno di poi certe scelte non hanno ripagato la fiducia portando all’esito che tutti conosciamo.

Lazio 4,5: L’avventura in Serie A dura un solo anno. Il girone d’andata è stato in costante affanno, con anche le giocatrici più esperte incapaci di trascinare la squadra, quello di ritorno invece ha mostrato segnali incoraggianti e anche il mercato ha portato innesti importanti. Ma alla fine non è bastato per salvare la stagione.

Hellas Verona 4: La squadra non ha mai dato l’impressione di potersi salvare. Partenza in salita e un campionato che a lungo l’ha tenuta inchiodata a quota 1 con la prima vittoria arrivata solo a fine marzo. Squadra giovane, forse troppo, costruita con un budget limitato e che non è riuscita a inventarsi qualcosa per saltare gli ostacoli. Le basi per ripartire ci sono, ma per la Serie A serviva qualcosa di più.

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