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Perché Zidane può scegliere la Juventus al posto del Paris Saint Germain. Lo sceicco comanda su tutto e cambia idea, vincere la Ligue 1 non basta più e Galtier non è stato la panacea di tutti i mali

Perché Zidane può scegliere la Juventus al posto del Paris Saint Germain. Lo sceicco comanda su tutto e cambia idea, vincere la Ligue 1 non basta più e Galtier non è stato la panacea di tutti i maliTUTTO mercato WEB
© foto di Lorenzo Di Benedetto
sabato 22 aprile 2023, 08:25Editoriale
di Andrea Losapio

Zinedine Zidane preferisce la Juventus. Forse la sua prima scelta era la Nazionale francese, ma l'idea dell'ex Real Madrid di optare per i bianconeri, anche senza Europa, ha un suo senso. Partendo in primis dalla posizione del club, di fronte a un bivio praticamente epocale, con Cherubini che è stato giudicato colpevole (alla pari di Paratici, Agnelli e Arrivabene) e probabilmente ci sarà bisogno di un nuovo uomo mercato, ammesso e non concesso che poi allo stesso Cherubini non venga offerto più avanti un'altra posizione. Non è tanto questo il punto, quanto è chiaro che probabilmente ci sarà una penalizzazione più limitata rispetto al -15 precedente, ma questo lo vedremo fra uno o due mesi. Sulla questione stipendi ci sarà la giustizia sportiva a dirimere il caso, ma il rischio è che ci possa essere una sanzione pecuniaria. E poi la UEFA che dovrà decidere sull'esclusione o meno dalle coppe. Insomma, sarà un'estate di passione per il calcio italiano.

Così se Massimiliano Allegri dovesse salutare la Juventus, magari tentato da un altro club (oppure semplicemente perché non gli andrebbe di non giocare le coppe), Zinedine Zidane si troverebbe di fronte a una prateria. Un progetto da ricominciare da zero, come fece Didier Deschamps dopo Calciopoli. La sensazione è che la Juventus non andrà in Serie B, ma che non dovrà per forza puntare allo Scudetto nella prossima stagione. Certo, un mancato quarto posto rischierebbe di fare saltare il banco, probabilmente Zidane non ha paura di un mancato piazzamento in Champions League quanto della possibilità di avere un progetto stabile sotto i piedi. È arrivato al Real Madrid quasi con zero pressioni - per quanto il Real possa averne - e ha vinto tre Champions consecutive. Ci è tornato con il biglietto da visita dell'infallibile condottiero, ha vinto sì una Liga, ma solo quello.

La Juventus è un'opportunità ottima per costruire oppure continuare nel solco. Perché la squadra è forte ma migliorabile, non c'è l'ansia di vincere a tutti i costi (al netto degli slogan) e ripartirebbe da una ottima base. Sarebbe così anche al Paris Saint Germain? Se i parigini scegliessero Zidane tutti gli occhi sarebbero puntati su di lui. Come un Guardiola al Manchester City, che ogni anno è costretto a vincere la Coppa e ci sta provando da anni, confermato sempre dallo sceicco. Ma lì c'è una Premier molto competitiva con grandissimi introiti, dall'altro c'è una Ligue 1 che il PSG si è stancato di vincere e che considera, nove volte su dieci, come un trofeo fra la propria squadra A e la squadra B, viste e considerate le due formazioni.

Zinedine Zidane sarebbe costretto a vincere tutto e subito. Sarebbe stimolante? Forse. Ci sarebbe il tempo per avere un progetto tutto suo? No. Perché le primedonne del PSG sono troppe, in questa stagione. Forse non ci sarà più Messi, la prossima, così come Mbappé che pesta i piedi per andare via, o Neymar che è costretto a rimanere per un ingaggio talmente alto che non gli verrà corrisposto da nessun altro. Tutti i pezzi del puzzle si incastrano male, a Parigi. C'è un direttore sportivo che conta e non conta, come Campos, un Henrique Antero che è stato il principale fautore della permanenza di Mbappé e che quindi ha ripreso potere. In tutto questo c'è chi decide, che si chiama Nasser al Khelaifi. Circondato da uno stuolo di cortigiani, cambia idea, fa e disfa, decide e poi rimanda. Il peggior modo di potere condurre una squadra che spende miliardi fra mercato e ingaggi. Poi, certo, le scelte sono anche sfortunate, come quella di Galtier che ora rischia la prigione.

Le giravolte non fanno bene al Paris Saint Germain, così come rischiare ogni volta di ripartire da zero con l'ansia di chi non riesce a vincere (e neanche ad andare vicino, al netto del Covid, alla Champions. I campioni sono passati dal Parco dei Principi, ma non hanno dato il risultato sperato. È più semplice farsi affidare i Mondiali che non vincerli. Qualcuno pensa che bastino i soldi per le coppe, ma non è un'equazione matematica. E per fortuna che il calcio è ancora così.

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