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Ronaldo resta solo con la Champions e una Juve forte. Dybala via per la plusvalenza. Con i bianconeri fuori dai primi quattro salta Pirlo, ma anche Paratici e Nedved in dubbio. Allegri fra Roma e Napoli, il Real ci pensa

Ronaldo resta solo con la Champions e una Juve forte. Dybala via per la plusvalenza. Con i bianconeri fuori dai primi quattro salta Pirlo, ma anche Paratici e Nedved in dubbio. Allegri fra Roma e Napoli, il Real ci pensaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
venerdì 26 marzo 2021, 08:29Editoriale
di Enzo Bucchioni

Ronaldo…dove eravamo rimasti? Alla chiamata di Marcelo di una settimana fa che rivorrebbe Cristiano al Real, ma nel frattempo sono successe molte cose sia in Spagna che in Italia. Con la Juve che ha perfino perso in casa con il Benevento, quindi sempre più nel panico e nel caos.

Che fare oggi, ma soprattutto domani? Tutti si interrogano e ha provato Nedved a dare delle risposte, guarda caso. La Juve sa cosa si deve fare in certi momenti, bisogna stare tutti uniti, ricompattare anche mediaticamente, c’è ancora un posto in Champions da conquistare, una finale di coppa Italia da giocare.

Quindi l’editto di Nedved è giusto, ma praticamente lascia il tempo che trova. La sua conferma per Pirlo è di facciata, in questo momento l’allenatore va rafforzato e protetto dentro lo spogliatoio e fuori. Anche la conferma di Ronaldo sa molto di dichiarazioni di circostanza perché è lo stesso Ronaldo che non ha ancora deciso se rispettare il contratto o andare via. Scenari completamente aperti anche per lo stesso Nedved perché se la Juventus dovesse davvero restare fuori dalle prime quattro e fallire anche l’obiettivo Champions, è assai probabile che John Elkann chieda una rivoluzione al cugino Andrea Agnelli. Rivoluzione che potrebbe coinvolgere anche il vice presidente Nedved e Fabio Paratici responsabile del comparto tecnico in evidente difficoltà.

Grande freddo e grande attesa. Ma grande freddo per Ronaldo anche a Madrid. Dalle suggestioni e le porte aperte delle prime ore, da Zidane a Butragueno possibilisti sul Grande Ritorno, siamo passati alla riflessione di Florentino Perez che non sarebbe affatto entusiasta nonostante le pressioni del potente Mendes che per il Real (e non solo) è tanta roba. Florentino avrebbe fatto due conti e un po’ di strategie arrivando alla conclusione che a certe cifre riportare Ronaldo, un giocatore di 36 anni, non sarebbe affatto vantaggioso. Il Real avrebbe virato decisamente sui giovani, va riaperto un ciclo e il sogno passa da Haaland a Mbappè. Sono questi i giocatori che il presidente del Real punterà e cercherà di acquistare nel prossimo mercato. Uno dei due, ovvio. Più facile arrivare a Haaland visto che il Borussia è già entrato nell’idea di vendere, ma l’operazione resta costosissima e fra acquisto, ingaggio quinquennale e commissioni, si ipotizza un impegno da 200 milioni. Più difficile ancora pensare che il Psg possa privarsi di Mbappè.

Comunque la situazione è fluida, per restare a Torino pare che Ronaldo abbia chiesto alla Juve un rafforzamento importante, a cominciare da Benzema se a Madrid dovesse andare Haaland.

Ma la Juve ha la forza economica e la volontà di mettersi in casa un altro giocatore di 34 anni a dicembre?

Non sembrano queste le intenzioni della Casa che ha già in mano Milik per una cifra attorno ai dodici milioni. Qualche settimana fa ricorderete l’input proprio di John Elkann che parlò di rinnovamento all’insegna dei giovani, per riaprire un ciclo e abbattere il monte ingaggi.

Quindi situazione complessa e molto variabile, come il calcio che vorrebbe giocare Pirlo.

Tutto dipenderà, ovvio, dai risultati di questo finale di stagione. La classifica per la Champions è corta e la situazione complicata. Dando per quasi scontato che l’Inter vincerà lo scudetto, restano in ballo tre posti con cinque squadre in lotta. C’è la Juve, ma ci sono anche Milan, Napoli e Atalanta che stanno bene o stanno recuperando. E siamo già a quattro squadre per tre posti. Ma vogliamo davvero lasciar fuori Roma e Lazio? Certo che no. La Roma ha ancora l’Europa League, ma non molla. Adesso che alla squadra di Inzaghi è rimasto invece solo il campionato, a maggior ragione vorrà rientrare in corsa.

La Juve delle ultime settimane non è certamente la favorita, dovrà lottare fino all’ultimo e il recupero del sette aprile con il Napoli potrebbe anche essere la sfida decisiva.

Quindi, ha voglia Nedved di dire che Ronaldo resterà. Lo vedete il portoghese in Europa League? Non scherziamo. E poi, soprattutto, peima di decidere Cristiano vorrà sapere che Juve nascerà, di sicuro non resterà in una squadra ancora più giovane e rinnovata di quella di oggi con un allenatore inesperto in panchina.

Quindi i discorsi veri e definitivi si faranno più avanti.

La posizione di Pirlo sarà cruciale. Non è detto che anche arrivando fra le prime quattro l’ex centrocampista possa essere confermato. Molto dipenderà da come si chiuderà la stagione, dalle idee per il futuro. Alternative? Inzaghi piaceva e piace e infatti non c’è ancora la firma con Lotito, a giugno si libera. Poi Zidane aleggia sempre e se il Real non dovesse vincere la Liga o la Champions, tira aria di cambiamento. Anche Allegri è nel mirino di Perez, ma ne parleremo più avanti.

Quindi dirigenti, Ronaldo e Pirlo legati alla conquista o meno di un posto in Champions. E Dybala? Nedved ha annunciato che “valutiamo le opportunità”, ma davvero è una strategia giusta vendere l’argentino per andare ancora avanti un anno con Ronaldo?

Se davvero la Juve vuole ricostruire con i giovani, forse sarebbe più giusto tenere Dybala, 28 anni a novembre, e costruire attorno a lui la squadra del domani con un allenatore carismatico in panchina. In questo momento però l’argentino è visto più come una pedina in grado di portare soldi buoni per fare mercato. Tanto più che alle cifre proposte dalla Juve pare non intenda rinnovare.

Momento delicatissimo, quindi. Qualcuno, tempo fa, aveva anche ipotizzato che dopo nove anni di trionfi e questo ciclo storico nella Juve, Andrea Agnelli potesse passare in Ferrari con la società bianconera affidata a un super manager, ma al momento non ci sono riscontri. E’ rimasta nel mondo del gossip.

Concretamente però, sulla Juve si dovrà lavorare a fondo perché oltre all’eliminazione dalla Champions, perdere in casa addirittura con il Benevento neopromosso e in lotta per non retrocedere, dà l’idea delle difficoltà strutturali di questa squadra.

Ma se Pirlo non è certo del futuro, lo sono invece Gattuso (soprattutto) e Fonseca destinati a lasciare Napoli e Roma. Chi arriverà al loro posto?

La Roma pensa da tempo a un allenatore vincente e pratico come Allegri, ripensando a quello che fece Capello a suo tempo. Allenatori simili. Ma il dg portoghese Pinto valuta anche a un profilo internazionale, più giovane, come Conceicao e altri. Vedremo cosa decideranno i Friedkin che fino a qualche tempo fa pensavano anche a Sarri.

De Laurentiis lo riprenderebbe a Napoli, ma il grande ex da una parte tornerebbe, dall’altra sa che sarebbe destinato a fare il parafulmine e in genere i ritorni sono fallimentari. E allora?

Adl ha in testa Allegri, ma è stimolato da un giochista come Fonseca bravo, ma bruciato a Roma, o da giovani da consacrare come De Zerbi o Italiano.

E Sarri? Intermediari sanno che gli piacerebbe davvero rilanciare la Fiorentina. Le sue richieste sono note, per trattare vorrebbe farlo direttamente con Rocco Commisso che dovrebbe tornare a Firenze fra una decina di giorni. L’obiettivo principale è ottenere l’autonomia sulla parte tecnica, compreso il mercato, con un obiettivo concreto a tre anni. Si è fatto anche il nome di Giuntoli per ricomporre la coppia napoletana, ma non resta che aspettare i piani di Commisso che dovrà rilanciare la Fiorentina oggi ancora di più in crisi dopo le dimissioni di Cesare Prandelli e il ritorno forzato di Iachini che avrà il non semplice compito di salvare la Viola prima possibile.

Capitolo Donnarumma. E’ vero che Raiola non ha ancora replicato alla proposta di rinnovo del Milan a otto milioni netti, ma significa poco. Il superprocuratore aspetta semplicemente di vedere se il Milan tornerà in Champions, dettaglio che sposta. Ma sa anche benissimo che il suo assistito sta bene al Milan, che forse sarebbe meglio continuare in rossonero perché anche per un portiere della forza di Donnarumma, è difficile oggi con la crisi economica, strappare molto di più dell’offerta del Milan anche se il ragazzo è a scadenza. Magari fra due-tre anni con Donnarumma ancora comunque giovanissimo per il ruolo, le cose cambieranno e allora meglio restare a Milano adesso, maturare sempre più, incassare e stilare un contratto a lunga scadenza, ma flessibile che dia la possibilità condivisa con la società di analizzare eventualmente una cessione in futuro. A tempo debito.

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