Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomocremonesefiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilannapoliparmapisaromasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali mondiale per clubserie bserie cchampions leaguefantacalciopodcaststatistiche

De Zerbi e il caso Rabiot: "Più attenzioni a lui che a mio figlio ma nessuno è al di sopra del club"

De Zerbi e il caso Rabiot: "Più attenzioni a lui che a mio figlio ma nessuno è al di sopra del club"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 00:38I fatti del giorno
di Michele Pavese

Alla vigilia della sfida di Ligue 1 contro il Paris FC, Roberto De Zerbi ha affrontato a viso aperto il caso che ha scosso l’Olympique Marsiglia negli ultimi giorni: la violenta lite nello spogliatoio tra Adrien Rabiot e Jonathan Rowe dopo la sconfitta nella gara d'esordio sul campo del Rennes. Un episodio che ha spinto club e allenatore a mettere entrambi i giocatori fuori rosa e sul mercato.

"Se due avvocati o due camerieri si picchiano davanti al capo, cosa succede? Vengono sospesi o licenziati. Vale lo stesso per i calciatori: l’anarchia non può funzionare in una squadra", ha dichiarato De Zerbi, che non ha nascosto lo sconcerto per la scena: "Sono abituato alle risse, vengo dalla strada, ma non avevo mai visto le guardie costrette a separare due compagni". Il tecnico italiano ha chiarito che la decisione è stata condivisa con il presidente Pablo Longoria e il d.s. Medhi Benatia: "Esiste una gerarchia: prima il club, poi l’allenatore, poi i giocatori. Era una scelta temporanea, in attesa delle loro scuse, ma necessaria".

De Zerbi ha poi risposto alle critiche dell’entourage del centrocampista francese, guidato dalla madre Véronique: "Ho avuto più attenzioni per Adrien che per mio figlio. Dieci giorni fa gli ho persino offerto la mia casa ad Aix-en-Provence. Non devo prostituirmi per un calciatore, anche se ci fa vincere delle partite". E ha ricordato un gesto di fiducia: "L'ho reso io capitano quando lo stadio gli lanciava contro le bottiglie, per fargli sentire che eravamo con lui". Nonostante il valore tecnico dell’ex juventino, l’allenatore ha ribadito la priorità: "Forse perderemo altre partite, ma nessuno deve sentirsi superiore al club. Le regole contano, non perdo la dignità per vincere un campionato. Nel lungo termine sarà una scelta benefica".

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile