La Danish Dynamite si ferma qui. In finale con l’Italia va l’Inghilterra, tra le polemiche

La Danimarca si ferma sul più bello. I sessantamila (e oltre) di Wembley spingono l’Inghilterra alla finale di Euro 2020, la prima di un Europeo, la seconda nella storia calcistica di un Paese che canta It’s Coming Home e rischia di vincere quando si gioca in casa sua. A Londra, i Tre Leoni battono 2-1 la selezione guidata da Kasper Hjulmand. Non senza faticare: ad aprire le danze è una prodezza balistica di Mikkel Damsgaard, gioiello della Sampdoria che si gode la vetrina regalata dall’Europa a questo ragazzo. Poi una sfortunata autorete del capitano pareggia i conti; servono i tempi supplementari, li decide un discutibilissimo rigore assegnato per un fallo che non c’è su Sterling e trasformato, dopo la prima parata di Schmeichel (migliore in campo dei suoi), da Harry Kane.
Vola così la nazionale di Gareth Southgate che, a proposito di competizioni casalinghe, nel 1996 aveva sbagliato un rigore decisivo in semifinale contro la Germania e ora ha esorcizzato qualche fantasma. Note da prendere per l’Italia, che l’Inghilterra la affronterà, sempre a Wembley, domenica sera: polemiche a parte, il 10 e il 9 (qui le pagelle inglesi) entrano in tutte le azioni offensive, le statistiche dicono che nell’ultima trentina di partite l’Inghilterra parte praticamente dal 2-0 avendoli in campo. Il saluto alla Danimarca, il migliore oltre a quello del suo ct, è Copenaghen in festa nella notte per ringraziare i suoi ragazzi dinamite.
