Perché adesso Andrea Agnelli dovrebbe esonerare Pirlo e smentire la sua scelta?

Chi disse: "Preferisco avere fortuna che talento" percepì l'essenza della vita. La gente ha paura di ammettere quanto conti la fortuna nella vita. Terrorizza pensare che sia così fuori controllo. A volte in una partita la palla colpisce il nastro e per un attimo può andare oltre o tornare indietro. Con un po' di fortuna va oltre e allora si vince. Oppure no e allora si perde.
E' il monologo che inaugura il film Match Point, uno dei monologhi iniziali più riusciti della storia del Cinema. Uno dei tanti capolavori partoriti dal genio di Woody Allen. Sullo sfondo un campo da tennis, in primo piano una pallina che si ferma sul nastro e che - per un istante - può cadere da una parte o dall'altra. Si decide tutto lì e nessuno in quel momento può decidere nulla. Non sei padrone del tuo destino, come non lo era ieri sera la Juventus. Che ha fatto il suo, ma doveva soprattutto sperare che gli altri non facessero il loro. La buona notizia non è arrivata da Bergamo, mentre a sorpresa è arrivata da Napoli. La squadra di Gattuso bloccata dall'Hellas Verona, paralizzata dinanzi alla possibilità di portare a casa la qualificazione alla prossima Champions League, ha lasciato il pass alla Juventus che con questo quarto posto - grazie all'ultima settimana - può guardare alla stagione andata in archivio da un'altra angolazione, certamente meno spigolosa.
Che sarebbe stata una stagione di transizione lo sapevano tutti. Che sia stata una stagione difficile è sotto gli occhi di tutti. Ma guardiamo i risultati: la prima stagione della Juventus di Andrea Pirlo si chiude con due nuove Coppe in bacheca e con la qualificazione alla prossima Champions League. L'altra faccia della medaglia è che la squadra bianconera non è stata praticamente mai in lotta per il titolo e che in Champions ha fatto male, più o meno in linea con le ultime due stagioni.
Si poteva fare di più? Certamente. Pirlo ha commesso degli errori? L'ha ammesso lui stesso. Ma era al suo primo anno da allenatore,e che li avrebbe commessi - in una stagione da tutti etichettata come 'di transizione' - lo sapeva anche Andrea Agnelli, che però un anno fa decise comunque di puntare su Pirlo. Scelta rischiosa più che affascinante, una decisione presa con la consapevolezza che il percorso sarebbe stato inedito.
Risultati alla mano, però, Pirlo alla fine non se l'è poi cavata così male. Anzi. E Agnelli adesso - un anno dopo quella scelta frutto dell'istinto più che della ragione - perché dovrebbe smentire sé stesso? Perché farlo ora?
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