Processo Prisma, patteggiamenti per Agnelli, Nedved e Paratici: decisione a settembre

Si avvia verso una possibile conclusione il processo Prisma, l’indagine che coinvolge gli ex vertici della Juventus per presunte irregolarità contabili legate a plusvalenze fittizie e manovre sugli stipendi durante la pandemia da Covid-19. Nell’udienza preliminare tenutasi a Roma, gli avvocati di Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici e altri dirigenti hanno presentato istanza di patteggiamento: le pene richieste variano da 11 mesi a 1 anno e 9 mesi (con sospensione della pena). Per Stefano Cerrato, ex CFO del club, è stato chiesto un anno, mentre per Cesare Gabasio, legale della Juventus, la richiesta è di 1 anno e 6 mesi. Diversa la posizione di Maurizio Arrivabene: i pm Lorenzo Del Giudice e Giorgio Orano, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, hanno chiesto per l'ex amministratore delegato bianconero il non luogo a procedere.
I reati contestati, a vario titolo, includono aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e false comunicazioni tramite fatture per operazioni inesistenti. Circa 200 soggetti, tra azionisti, Consob e associazioni di consumatori, si sono costituiti parte civile nel procedimento. Gli imputati hanno manifestato la disponibilità a risarcire sia la Consob sia le parti civili, nel tentativo di favorire la definizione anticipata del processo.
L’inchiesta, avviata inizialmente a Torino e poi trasferita a Roma per competenza territoriale, potrebbe concludersi nei prossimi mesi. Il giudice per l’udienza preliminare, Anna Maria Gavoni, si pronuncerà sull’eventuale accoglimento dei patteggiamenti nella data fissata del 22 settembre.
