N. Amoruso: "La mentalità Juve non c'è più. Stessi risultati con o senza CR7"

"Da un paio d'anni a questa parte, non esiste più la mentalità Juve". Ecco come spiega l'eliminazione dalla Champions League dei bianconeri per mano del Porto, l'ex juventino Nicola Amoruso: "La mentalità con cui la Juve da sempre approccia ogni partita e che ora è venuta meno sia in campionato che in Europa. Ora c'è un approccio diverso, non da Juventus per essere chiari - dichiara in esclusiva a TMW - Eravamo abituati a una squadra dominante fin dalle prime battute, ora non riesce più a farlo. È cambiato qualcosa, a partire dai giocatori in campo che non sono più i trascinatori di un tempo. Qualche senatore è finito in panchina e quando non ci sono loro in campo, la mentalità non si riscontra in altri".
In tre anni dall'arrivo di Ronaldo, la Champions è sempre finita male per la Juventus. Il suo acquisto è stato un flop?
"Se si acquista uno come Ronaldo lo si fa per vincere e per dare un segnale importante alla piazza e agli avversari. Acquistando il portoghese, hai acquistato anche un'azienda che ha permesso di espandere il marchio oltre i confini. Da un punto di vista tecnico, ieri ha sbagliato partita ma spesso è stato il trascinatore di una Juve balbettante. La questione è che se andiamo a vedere i risultati con o senza Ronaldo, non è cambiato molto visto che il campionato lo avevano vinto anche negli anni precedenti".
Pirlo a questo punto merita di essere confermato?
"Agnelli, pur essendo giovane, non è un presidente inesperto. Ha messo in conto un anno di transizione, di crescita, anche per il tecnico su cui hanno deciso di puntare forte. Non mi sento di bocciarlo perché credo che abbia poche colpe, molti errori sono a causa dell'inesperienza e di un percorso fisiologico. Si poteva avere più fortuna ma non mi sento di condannarlo. Ci vuole tempo per apprendere certi meccanismi ma la gestione del gruppo è buona e non un dettaglio scontato. La squadra è dalla sua parte e da qui dovranno ripartire".
