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Sampdoria, Yepes: "Uniti usciamo da questa situazione. Crediamo nella salvezza"

ESCLUSIVA TMW - Sampdoria, Yepes: "Uniti usciamo da questa situazione. Crediamo nella salvezza"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 5 dicembre 2022, 10:00Serie A
di Andrea Piras

La Sampdoria è già al lavoro. I blucerchiati di Dejan Stankovic hanno ripreso questo settimana gli allenamenti e giovedì partiranno alla volta della Turchia per svolgere un ritiro di due settimane. Obiettivo ripartire il 4 gennaio e risalire la china in classifica per raggiungere la salvezza: "Assolutamente è l’obiettivo del mister, dello staff e nostro - ha esordito ai nostri taccuini il centrocampista catalano Gerard Yepes - riprendere la forma fisica e migliorarla. Ma poi lavoriamo anche su altri dettagli perché abbiamo tante ore per lavorare insieme e le sfruttiamo per migliorare aspetti di gioco e le idee per trasformarle in campo".

A breve partirete per il ritiro in Turchia, quanto può essere utile a porre le basi per una rimonta?
"Sarà importante per stare tutti insieme perché solo così possiamo uscire da questa situazione. Sembra una frase che si ripete spesso, ma insieme dobbiamo lavorare per uscire da questa situazione. Magari stando, squadra e staff, insieme possiamo migliorare tutti gli aspetti e portare in campo quello che il mister vuole".

Quanto sarà importante partire con il piede giusto già da Reggio Emilia?
"Sarà molto importante partire con il piede giusto per acquisire fiducia. E' da lì che dobbiamo perseguire l'obiettivo. Non c’è miglior partita per iniziare a provare a girare la situazione. Servirà tanto per darci morale e fiducia in noi stessi e alla squadra. Iniziare con il piede giusto è importante per lo svolgimento della stagione".

23 partite da giocare. La rimonta è ancora possibile?

"Assolutamente. Abbiamo l'esempio della Salernitana che a fine girone di andata del campionato scorso davano per spacciata. Noi dobbiamo credere in noi stessi e nei nostri compagni. Ovviamente la rimonta è possibile ma sappiamo che sarà dura perché le altre squadre hanno o lo stesso nostro o altri obiettivi. Dobbiamo essere più forti perché la storia, la società e soprattutto i tifosi meritano che diamo tutto in campo e salviamo la squadra".

Piano piano hai trovato spazio nel centrocampo blucerchiato. Obiettivo proseguire nel tuo percorso di miglioramento e convincere definitivamente il mister?
"Certo perché anche quando si gioca un po' di più, o anche sempre, l'obiettivo deve essere quello di crescere e migliorare. Grazie alle prestazioni si migliora anche dal punto di vista dell’esperienza. Ringrazio mister Stankovic per queste opportunità, io cerco di migliorare sempre e crescere. Personalmente sono sempre a disposizione di squadra e mister".

Sei giovane ma hai dimostrato di avere tanta personalità. Ti chiedo allora come si può uscire da questo momento negativo?
"Principalmente tutti uniti, credendo in noi stessi e nelle nostre possibilità. Matematicamente abbiamo ancora la possibilità di rifarci e di salvarci. Grazie anche all’esperienza dei più grandi e che hanno tante presenze in A. Noi dobbiamo seguirli come dobbiamo seguire il mister e lo staff perché tutti insieme dobbiamo andare verso un obiettivo che è la salvezza".

Nel ritiro di Ponte di Legno hai detto che un compagno che ti dà tanti consigli è Murillo. In una recente intervista il colombiano ha detto di essere sempre a disposizione della squadra. Quanto è importante avere un compagno della sua esperienza?
"E' molto importante soprattutto per noi giovani. Giocatori con questa personalità ti aiutano a migliorare e ad aiutare la squadra. Anche se non ha la fascia è come se fosse un capitano, per me è un riferimento. Lasciando da parte che siamo amici, è un professionista da 12 su 10. E’ un professionista, devi vedere i suoi atteggiamenti per capire come si fanno le cose. Lui è un riferimento".

Il mister ha interpretato alla grande il ruolo di centrocampista. Ti dà consigli su come muoverti?
"Soprattutto quando facciamo la tattica. Quando proviamo i movimenti da fare allora ci dà una mano ma aiuta molto anche i miei compagni che giocano in ruoli diversi, non solo i centrocampisti. Ovviamente potrà capire meglio noi perché lui giocava in questo ruolo. Però ovviamente aiuta tutti e qualche consiglio a noi centrocampisti lo dà".

Arrivi dalla formazione Primavera. Quanto è stato importante nella tua crescita mister Tufano?
"Per me mister Tufano è stato importantissimo nella mia carriera e nel settore giovanile. Ho iniziato con lui quando sono arrivato in Italia a 15 anni. Ho giocato quattro anni con lui e diciamo che è un papà-allenatore. Ho vissuto con lui tutte le stagioni, sapeva cosa voleva da me e io sapevo cosa voleva lui".

Possiamo dire che Genova è diventata la tua seconda casa?
"Sicuro. Ripeto, sono arrivato a 15 anni, ora ne ho 20. Un quarto della mia vita l’ho passato qua e spero di rimanerci tanti anni. Fin dall'inizio mi sono sempre trovato molto bene. Poi qua ho trovato la mia fidanzata e questo aiuta tanto, lei come la sua famiglia. Genova la sento molto come una seconda casa".

Spagna terra di grandi centrocampisti, da Xavi a Iniesta passando per Busquets e lo stesso Guardiola (giusto per citarne quattro e tutti passati per Barcellona). Chi è il tuo idolo nel ruolo che ricopri?
"Da sempre il mio idolo è stato Iniesta. Ha fatto il gol che è valso il Mondiale alla Spagna e l’ha festeggiato dedicando la vittoria ad un giocatore scomparso dell'Espanyol, squadra per cui facevo il tifo. Nel mio ruolo invece devo dire che un calciatore a cui mi piacerebbe assomigliare é Busquets. Ho sempre guardato la Liga, il Barcellona e guardavo sempre lui da centrocampista davanti alla difesa, i suoi movimenti anche senza palla, situazione molto importante. Come riferimento parlando di centrocampisti catalani della Spagna ti dico Busquets, come idolo di sempre Iniesta".

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