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Fiorentina, Pradè: "Per Piccoli cifra bassa. L'obiettivo è quello di vincere un trofeo"

Fiorentina, Pradè: "Per Piccoli cifra bassa. L'obiettivo è quello di vincere un trofeo"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 12:47Serie A
di Niccolò Righi

A dieci giorni dalla chiusura del calciomercato, il direttore sportivo della Fiorentina Daniele Pradè interverrà dalla sala stampa del Viola Park a partire dalle 12:00 per parlare di tutti i colpi e i retroscena sulle trattative svolte dal club viola in questa lunga estate, che ha visto a Firenze gli arrivi di Piccoli, Sohm, Fazzini, Lamptey, Nicolussi Caviglia, Kospo, Dzeko, Lezzerini e Viti (oltre ai ritorni dai vari prestiti e i riscatti). Segui la diretta testuale di TuttoMercatoWeb.

Ore 12:05 inizio della conferenza stampa

"L'ultima volta che ci siamo visti poi si è dimesso il nostro ex allenatore. Siamo partiti con il rinnovo di De Gea, poi Pioli, poi Fazzini, Viti e Dzeko e alla fine abbiamo condiviso con Pioli tutto il resto"

C'è stato un momento in cui avete temuto di perdere Kean?
"La sua storia è sempre stata trasparente. C'è stato un incontro assieme al Presidente, che ha ribadito la voglia di continuare con Kean. Noi abbiamo lasciato qualsiasi decisione a lui nel momento della clausola".

È soddisfatto del mercato?
"Siamo soddisfatti, abbiamo fatto ciò che c'eravamo detti. Il Presidente ci ha dato una linea e l'obiettivo era quello di valorizzare la nostra rosa, riscattando chi volevamo riscattare e poi siamo passati a patrimonializzare i nostri acquisti. Oggi il valore della rosa è raddoppiato. Non ci sono stati acquisti mancati. Siamo contenti della rosa, anche perché ora abbiamo soltanto due prestiti con riscatti abbordabilissimi".

Kean è il suo miglior colpo?
"Quella è una cosa che va condivisa perché ci abbiamo creduto e scommesso. Ad oggi ci è costato 15 milioni, bonus compresi, e il suo valore lo dice il mercato. Noi siamo contenti di lui, sia come calciatore che come uomo, che ha sposato Firenze e la Fiorentina con gioia. Quando è felice può riuscirgli tutto".

Perché la scelta di Piccoli?
"Angelotti e Giulini ci hanno chiesto 30 milioni, alla fine con il tempo siamo scesi a 25, è una cifra bassa per un attaccante. Lui è un calciatore forte, che completa il nostro reparto d'attacco. In nazionale Kean e Dzeko hanno fatto 3 gol per uno, questo ci riempie d'orgoglio e ci fa sentire completi".

Qual è l'obiettivo quest'anno?
"Vogliamo vincere qualcosa, dopo esserci andati tante volte vicino. Il sesto posto con 65 punti dello scorso anno è un bel traguardo, che ci lascia l'amaro per non essere andati in Europa League. Noi vogliamo migliorarci e costruire, e penso che il mercato abbia dato la dimostrazione della forza di questa società. Sono stati spesi 92 milioni".

Che estate è stata per lei dopo la contestazione?
"Abbiamo lavorato tanto, con tantissime operazioni sia in entrata che in uscita. Ci ho pensato a fare un passo indietro ma la critica ci sta, è giusta. Cosa mi ha spinto a rimanere? La grandissima fiducia del nostro presidente e la compattezza che ha questa società. Ho una sintonia totale con tutti i membri della Fiorentina che non ho mai trovato e che non credo troverò mai. Spero che dalla contestazione ci possa essere una nota di merito. Io ce l'ho messa tutta, non ho risparmiato un giorno quest'estate. Non abbiamo mai fatto le ferie, perciò posso garantire che con l'impegno possiamo cambiare questo mood".

Com'è cambiato il monte ingaggi? Com'è la questione dei rinnovi?
"È sostanzialmente aumentato, ma lo abbiamo fatto con consapevolezza. Gli altri rinnovi ci stiamo lavorando: con Ronaldo ci incontreremo a breve; per Dodo abbiamo fatto una classificazione della rosa, non solo sulla loro forza in campo ma sul loro essere leader fuori, lui è uno di quelli che ci da gioia e divertimento. Cercheremo in tutti i modi di rinnovare, anche se i rapporti con gli agenti non sono semplici: lui voleva un prezzo di uscita che non abbiamo concesso, noi Dodo lo vogliamo tenere. Speriamo di trovare un accordo".

Come si è arrivati alla scelta di Pioli?
"Il giorno successivo alle dimissioni di Palladino è stato inaspettato, perché lui aveva fatto un ottimo lavoro. Io sono stato troppo entrante in certe occasioni ma è anche il mio lavoro dare degli stimoli e delle scosse. Successivamente ci siamo messi a lavoro, pensando subito a Pioli: lo abbiamo chiamato il giorno dopo le dimissioni. Da lì è partito tutto, non abbiamo mai sondato altri giocatori, lui ci ha dato carta bianca e c'è stata una stretta di mano virtuale per le questioni burocratiche che lo legavano all'Arabia".

Come sono andate le offerte Gosens e Comuzzo?
"Per Gosens abbiamo avuto un'offerta irrinunciabile, ma lui è troppo importante per questo gruppo. Per Comuzzo abbiamo avuto un'offerta enorme dall'Arabia, dove lo voleva fortemente Inzaghi, ma la sua è una scelta da rispettare, non era pronto per questa scelta di vita. Deve fare un ulteriore step e siamo felici che possa farlo con noi. È un'altra medaglia, assieme a Kayode, Martinelli, Fortini, Ndour, Kouadio, Kospo, che il nostro settore giovanili si può appuntare. Abbiamo rifiutato tante offerte, anche per Pablo Mari e De Gea".

Perché ha scelto di avere cinque esterni in rosa?
"Da una parte abbiamo Gosens e Parisi, da cui vogliamo tanto di più e glielo abbiamo dimostrato con i fatti allungandogli il contratto. Dall'altra parte abbiamo cercato a lungo Lamptey perché ci piace tantissimo. Su Fortini crediamo molto, ha avuto problemi fisici ma ha la nostra fiducia. Lo volevano tutte le squadre di Serie B e 3-4 di A".

Il passivo di 60 milioni verrà colpato con una cessione?
"Come detto abbiamo voluto patrimonializzare per avere qualcosa di nostro. In questo momento non c'è questa idea, poi ogni mercato offre diverse opportunità".

Qual è il suo rapporto con i procuratori?
"Lucci nella prima sessione in cui sono stato alla Fiorentina portò Cuadrado, Badelj e Vecino, successivamente Muriel. L'anno scorso abbiamo portato Kean, Dzeko a parametro zero, Nicolussi a un milione di prestito e Piccoli lo abbiamo voluto noi. Noi siamo una società che lavora con tutti, non ci precludiamo nessun rapporto".

Qual è stata la valutazione di Valentini?
"Abbiamo deciso che siccome si era trovato molto bene a Verona un altro anno di crescita ci poteva stare, visto che eravamo coperti".

Perché si è investito tanto in attacco e non in altri reparti?
"A centrocampo abbiamo preso Sohm, Fazzini e Nicolussi Caviglia, oltre a quelli che già abbiamo. Abbiamo investito su tutti i reparti ed è normale spendere di più sulla punta. Non ci dimentichiamo che a centrocampo abbiamo Fagiolino che quest'anno mi aspetto diventi Fagiolone (ride, ndr)".

Ci spiega le trattative Lindelof e Ceballos?
"Su Lindelof era legato alla partenza di Comuzzo. Lo avevamo già bloccato e non ci abbiamo fatto nemmeno una bella figura. Ceballos nulla di concreto".

Si aspettava altro da Beltran?
"Ha rifiutato il Flamengo e di andare in Russia, ma il suo comportamento è sempre stato eccezionale e noi abbiamo fatto altrettanto. È ancora nostro e gli auguriamo il meglio".

Piccoli è stato preso nell'ottica di sostituire Kean?
"La clausola sarà sempre presente e ci sarà sempre quel periodo, però no, non è stato preso per sostituire Kean".

Kessie c'è mai stato qualcosa?
"C'è stata una chiacchierata, lui aveva interesse a tornare in Europa ma non ci sarebbero mai state le condizioni".

Su Bianco che valutazioni sono state fatte?
"Lui aveva voglia di giocare e la scelta di andare in Grecia è stata sua. Voleva fare questa esperienza e lo abbiamo aiutato".

Com'è andata la trattativa per Gudmundsson?
"È stata lunga ma tra la voglia sua, nostra e di Pioli, alla fine abbiamo trovato una situazione che è andata bene a tutti i quanti".

Come avete valutato la gestione di Martinelli?
"È stata discussione di tutti i giorni ma lui è un ragazzo forte, che con De Gea e i preparatori può crescere. Questo per lui sarà un anno importantissimo e sono convinto che qualche spazio se lo troverà".

I tanti italiani in rosa sono una richiesta del presidente?
"Sì, arriva da lui. Spendo volentieri delle parole di Lezzerini, che ha scelto di venire qui nonostante tante richieste: sente molto la Fiorentina".

35 milioni per Comuzzo sono un'offerta irrinunciabile?
"Da direttore dico di sì, sono un'offerta a cui non si può dire di no. Ma io sono un dirigente, la proprietà è un'altra cosa".

Come mai avete puntato su Kospo?
"Lo abbiamo seguito tanto, il nostro responsabile del vivaio si è tanto interfacciato per tutto l'anno con Goretti: siamo felici di averlo preso, ci puntiamo tanto".

Ore 12:46 fine della conferenza stampa.

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