Juve-Frosinone 3-2, le pagelle: zampata di Rugani ma fa tutto Vlahovic. DiFra, che rimpianto!

All'ultimo assalto, all'ultima occasione della partita, la Juventus conquista tre punti importantissimi per il suo campionato, risorgendo dopo un periodo molto complicato. Frosinone battuto 3-2 all'Allianz Stadium: sfortunata la squadra di Di Francesco, che aveva accarezzato, per 5' del primo tempo, anche il sogno dell'impresa. È di Daniele Rugani il gol decisivo, al 95'.
Risultato finale: Juventus-Frosinone: 3-2
JUVENTUS
Szczesny 6 - Non può nulla sui due gol degli ospiti, Cheddira e Brescianini colpiscono indisturbati. Non è praticamente impegnato per tutto il resto della sfida.
Gatti 6,5 - Lascia un metro a Cheddira e l'attaccante marocchino colpisce. È lui però a suonare la carica nei momenti difficili e a dare coraggio alla squadra. Sempre all'arrembaggio nella ripresa. Dall'86' Milik s.v..
Bremer 5,5- Prende subito un cartellino giallo che lo fa arrabbiare e lo condiziona. Non si può concedere la minima sbavatura e invece stavolta tradisce, perdendosi Cheddira al centro dell'area.
Rugani 7 - Zortea e Soulé sono clienti difficili ma non concede spazio. Col passare dei minuti cresce e diventa insuperabile, poi diventa l'eroe del pomeriggio con la rete decisiva, al 95'.
Cambiaso 5,5 - Molto nervoso fin dai primi minuti, così è anche poco lucido. Nel secondo tempo si scrolla di dosso un po' di tensione e migliora leggermente la sua valutazione.
McKennie 6,5 - Sbaglia qualcosa in impostazione e sono brividi per l'Allianz ma i due assist (siamo a quota cinque in stagione) non passano inosservati. Vlahovic ringrazia, ecco perché Allegri non può rinunciare all'americano. Dall'86' Iling jr. s.v..
Locatelli 6 - All'ennesimo passaggio "facile", nel primo tempo, il pubblico rumoreggia e questo spiega bene il momento vissuto dall'ex centrocampista di Milan e Sassuolo, che non riesce a cambiare marcia e a dare qualcosa in più ai bianconeri nonostante il solito impegno. Tutto sommato però la prova è sufficiente.
Rabiot 5,5 - Non è al meglio e si vede. Lascia troppo spazio ai centrocampisti del Frosinone, poi si scontra con Bremer e ha la peggio. Deve alzare bandiera bianca dopo il gol di Brescianini, una 200esima con la Juve da dimenticare. Dal 29' Alcaraz 6 - Porta fisicità e dinamismo, oltre a una buona dose di cattiveria agonistica. Ha voglia, non sempre è preciso ma la prestazione è positiva.
Kostic 5,5 - Bruciato da Brescianini in occasione del gol del 2-1 ospite, quasi mai in grado di sverniciare Zortea. Anzi, è il terzino del Frosinone a firmare un assist affondando sulla corsia di competenza. Dal 62' Weah 6 - Si fa notare per un paio di palloni recuperati ma poi si perde sul più bello, come gli è accaduto spesso in questa stagione. Dal suo corner nasce la rete decisiva.
Chiesa 5 - Evanescente per 45', più in partita nel secondo tempo, quando cerca anche il tiro. Fatica a ritrovarsi ed esce sconsolato dopo un'ora. Allegri lo conforta. Dal 62' Yildiz 6 - Qualche spunto degno di nota, poi gli avversari prendono le misure e non incide.
Vlahovic 8 - Momento magico per il serbo, è semplicemente il miglior attaccante in circolazione da due mesi a questa parte. Il 2024 potrebbe essere l'anno della sua definitiva consacrazione: segna altri 2 gol e firma anche l'assist decisivo per Rugani, la Juve si aggrappa a lui quando non sa cosa fare (molto spesso).
Massimiliano Allegri 6 - Tre punti per superare quota 1000 in Serie A. I numeri sono dalla sua parte, così come la fortuna: non è stata la migliore versione della sua Juventus, che mostra ancora insospettabili fragilità difensive, ma porta a casa un successo che scaccia la crisi.
FROSINONE (pagelle a cura di Marco Pieracci)
Cerofolini 5 - Novità fra i pali, l'ultima volta all'Allianz ne prese quattro, stavolta non va molto meglio: cade subito e chiude il primo tempo in media. Incerto, soprattutto sul terzo gol.
Lirola 5,5 - Si mette a fare il centrale di destra nella ripensata difesa a tre, ma non è il suo ruolo: subito in ritardo nella chiusura su Vlahovic. Dal 94' Monterisi 5 - Pochi secondi per perdersi Rugani.
Romagnoli 5,5 - Rientra dalla squalifica per fare il leader di un reparto arretrato che imbarca acqua da tutte le parti. Non accorcia a dovere su McKennie.
Okoli 5,5 - Disorientato dalla finta col bacino di Vlahovic sul 2-2, fino a quel momento non aveva sfigurato. Molto aggressivo, a volte non riesce a frenarsi.
Zortea 6,5 - Le discese sul fianco destro trovano sempre terreno fertile, affonda come lama nel burro e calibra il cross per la capocciata vincente di Cheddira.
Brescianini 7 - Pressa come se non ci fosse un domani e si butta dentro gli spazi trovando il bug per bucare il sistema difensivo juventino. Lucida il sinistro, per poco non fa doppietta. Prestazione sontuosa, da Nazionale.
Mazzitelli 6,5 - Perno della mediana, tatticamente perfetto: detta i tempi e lavora alla grande in fase di interdizione. Il duello tra cervelli con Locatelli non lo vede soccombere. Dall'87' Gelli sv
Harroui 6,5 - Si muove senza sosta per non dare punti di riferimento alla Juventus, inverte spesso e con successo la posizione con Valeri. Trova un corridoio invisibile per mandare Brescianini a tu per tu con Szczesny. Dal 73' Barrenechea 6 - Dentro per gestire la palla e dare protezione alla difesa.
Valeri 6 - Perfettamente integrato negli schemi, nonostante sia arrivato da poche settimane. La condizione non è al top, ma con lo switch sul 3-5-2 può liberare la falcata in progressione. Nel finale un buco non sfruttato dalla Juve.
Soulé 5,5 - Osservato speciale per il ritorno a casa, parte largo venendosi a prendere la palla centralmente per inventare. Tanta voglia di dimostrare, chiude la partita senza lampi. Dall'87' Seck sv
Cheddira 6,5 - Stressa Bremer e compagni nella costruzione dal basso, attacca con profitto la profondità e colpisce di testa al primo cross ricevuto. Dal 73' Kaio Jorge 5,5 - Cercato raramente palla a terra, quando viene servito si fa rimontare da McKennie.
Eusebio Di Francesco 6 - Decide di cambiare modulo, mettendosi a specchio con Allegri e tira fuori un altro primo tempo super dopo quello con la Roma, stavolta concretizza pure ma la fragilità difensiva resta un problema irrisolto.
