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L'Udinese cade a Roma, senza Pereyra non è lo stesso centrocampo

L'Udinese cade a Roma, senza Pereyra non è lo stesso centrocampoTUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
giovedì 18 febbraio 2021, 09:00Serie A
di Davide Marchiol

Alla fine contro la Roma è arrivata una batosta per l’Udinese, che si è presentata nella capitale vogliosa di dare seguito ai risultati positivi delle ultime settimane, senza però riuscire a pareggiare l’intensità e la carica dei giallorossi. I motivi sono tanti e non è stata solo una questione di approccio errato, i friulani hanno palesato infatti dei limiti già noti. Nulla di nuovo sotto il sole, proprio per questo da un lato, come chiesto dal Direttore Tecnico Pierpaolo Marino, i friulani devono tenere i piedi per terra, dall’altro devono farsi scivolare addosso il tris preso all’Olimpico per tornare in marcia. I mezzi per battere un Parma in difficoltà ci sono, ma servirò il giusto lavoro dal punto di vista mentale da parte del tecnico Luca Gotti. Non ci devono essere scorie, anche perché i ducali sembrano all’ultima spiaggia (D’Aversa sembra esserlo quasi di sicuro) e quando ci sono queste situazioni spesso ne nascono prestazioni all’arma bianca pericolose per l’avversario di turno.

Sicuramente uno dei più grossi problemi notati contro la Roma è stato il centrocampo. Senza Pereyra infatti non è la stessa cosa. Né ArslanWalace riescono a garantire quel mix di quantità e qualità che garantisce il Tucumano. Spesso il brasiliano e il tedesco infatti sono stati travolti da Veretout e Villar, decisamente più intensi sia palla al piede che non. Con l’ex Juventus out l’Udinese deve un pochino ripensarsi, è ostica pensare di andare ad aggredire l’avversario alto, perché spesso poi Walace e Arslan non riescono a reggere. Se dobbiamo individuare un settore dove i friulani hanno effettivamente ceduto a Roma è stato proprio in mezzo al campo. Probabilmente anche contro il Parma l’argentino dovrà restare a guardare, vedremo se lo staff friulano prenderà qualche contromisura, anche se stavolta chiaramente c’è un avversario un po’ più alla portata.

L’altro limite è rappresentato dalla scarsa conoscenza tra De Paul e Llorente. Si è notato che tatticamente c’era qualche equivoco e d’altronde poteva succedere, visto che era la prima partita in cui giocavano entrambi dal primo minuto. Il dieci cercava di lanciare il Re Leone con palle alte per la sua testa, mentre invece l’ex Tottenham chiedeva palloni per le sponde e gli inserimenti, come fatto con Pereyra contro il Verona. Una volta che i due hanno capito come gestire il pallone l’Udinese è cresciuta, ma Fernando ha ancora pochi minuti nelle gambe e quindi il miglioramento dell’intesa si è visto per poco tempo. Con Okaka si è tornato un po’ più sul classico, permettendo anche alle zebrette di sperare in un gol per riaprire il match, ma Deulofeu stavolta è stato poco freddo. Friulani dunque in crescita, ma che ora sono chiamati a dare risposte importanti, servirà dimostrare che c’è un miglioramento non solo dal punto di vista tecnico tattico, ma anche mentale, perché il Parma non si può più permettere passi falsi e in campo non si presenterà per lasciare il campo alla banda di Gotti.

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