Lazio, Castellanos: "Meritiamo la Champions. Io pochi gol? In Italia fissati con i numeri"

A La Repubblica ha parlato il centravanti della Lazio Valentin Castellanos. Queste le sue partole a cominciare dal confronto di domani con l'Inter a San Siro: "Loro lottano per lo scudetto, sono fortissimi, ma noi vogliamo 6 punti in 2 gare per il quarto posto. Per la stagione che abbiamo disputato, meritiamo la Champions".
Ha fatto 14 gol e fornito 5 assist, si arrabbia se dicono che non è un bomber?
"Qui in Italia c’è questa fissazione dei numeri, come se contasse solo quanti gol segni. Io non la penso così, è fondamentale che la squadra funzioni e vinca. Lavoro per il collettivo".
L’anno prossimo c’è il Mondiale. Sarà derby con il romanista Dybala per un posto tra i convocati?
"Altro sogno da realizzare. Voglio giocare le mie carte facendo bene nella Lazio. So che il ct Scaloni ha fiducia in me, è uno stimolo in più".
La rabbia che mette in campo da dove viene?
"È il mio modo di vivere le partite. Curo ogni dettaglio, le sponde, le rifiniture, i duelli individuali. Le espulsioni prese su Mina e Kalulu? È il calcio moderno: la tecnica non basta, bisogna combattere. Fuori dal campo sono un bravo ragazzo".
Quanto è pesante l’eredità di Immobile?
"Sento molto questa responsabilità. Ma sono al secondo anno, Baroni ha fiducia in me, i tifosi anche, sto bene qui e mi piacerebbe restare. Vedremo cosa accadrà in estate. La coppia con Dia? C’è intesa".
Undici vittorie in trasferta e invece in casa un successo nelle ultime 11. C’è una spiegazione?
"In casa gli avversari si chiudono ed è più difficile. Ma in realtà io penso sia una coincidenza, sono le cose strane del calcio".
A quel rigore sbagliato contro il Bodø/Glimt pensa ancora?
"Oh sì, sì. Pesa. Ma se tornassi indietro lo tirerei di nuovo nonostante i crampi, era normale assumersi quella responsabilità. Solo, lo calcerei in modo diverso".
