Roma, recuperi e turn over: scatta l’operazione Manchester

Domani la Roma volerà a Cagliari, ma la trasferta alla quale Fonseca e giocatori pensano ormai ininterrottamente da giorni è quella di giovedì prossimo in Europa League contro il Manchester United. Una gara che può cambiare il volto di una stagione fin qui a due velocità: quella di crociera in campionato e quella di un freccia rossa in Europa. Fonseca si augura di ritrovare la solita Roma di coppa e già da ieri ha iniziato a preparare la missione inglese con quattro uomini in più a disposizione. Il primo allenamento in gruppo di Smalling, Spinazzola, Kumbulla ed El Shaarawy ha ridato il sorriso al tecnico, soprattutto dopo le risposte positive in campo dei due centrali che vanno a infoltire un reparto che contro il Manchester vede ad oggi il solo Ibanez come centrale difensivo vista la squalifica di Mancini e l’assenza di Jesus e Fazio dalla lista Uefa. Fondamentale ora diventa la gara di domani per provare a dare minuti a questi giocatori (non dall’inizio) e farli arrivare a giovedì con una condizione migliore dopo la lunga assenza. Smalling è quello che da più tempo è fuori squadra. L’ultima gara risale al 7 marzo contro il Genoa, poi si è persa traccia del centrale inglese costretto anche a volare in Spagna dal professor Cugat per curare il ginocchio con i fattori di crescita. La speranza è di aver messo definitivamente da parte i problemi e poter aiutare la Roma nel rush finale di stagione.
Al resto penserà Fonseca con il solito turn over massiccio già utilizzato prima di ogni gara europea. Rispetto alla gara con l’Atalanta ci saranno 7 cambi a partire dall’avvicendamento in porta tra Pau Lopez e Mirante. La difesa poi è obbligata con Mancini (squalificato in coppa), Cristante e Fazio, mentre Karsdorp potrebbe lasciare spazio a Reynolds, con Bruno Peres a sinistra e Diawara-Villar in mezzo. Veretout e Mkhitaryan vanno verso un turno di riposo, mentre Pellegrini a oggi è quello deputato al sacrificio in più per completare il reparto offensivo con Carles Perez e Mayoral. Tutto finalizzato a preservare giocatori come Dzeko che dovranno fare la differenza in Europa. Per anni in queste competizioni l’ha fatta Pedro dall’alto dei suoi 25 titoli, lo spagnolo proverà a recuperare ma per lui sarà una vera e propria corsa contro il tempo.
