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Via da casa a 16 anni per il calcio, l'arrivo all'Hellas e il futuro: Suslov si racconta

Via da casa a 16 anni per il calcio, l'arrivo all'Hellas e il futuro: Suslov si racconta
ieri alle 15:58Serie A
di Lorenzo Di Benedetto

L'Hellas Verona è pronto a inseguire la salvezza anche nel campionato che sta per cominciare e in attesa dei classici sviluppi di mercato, con Paolo Zanetti che attende nuovi arrivi per completare la rosa, la squadra gialloblù si sta allenando a Folgaria, sede del ritiro prestagione. In esclusiva a TuttoMercatoWeb.com, Tomas Suslov, centrocampista scaligero, ha per prima cosa raccontato i primi giorni in Trentino: "Sono contento perché sto bene, sono in salute. Questi primi giorni ovviamente sono pesanti ma è questo il momento della stagione dove bisogna mettere dentro benzina e il mio focus in questo momento qua è proprio quello di migliorare la condizione fisica".

In attesa dei nuovi arrivi dal mercato, pensa che nella stagione che sta per cominciare il Verona riuscirà a ottenere una salvezza più tranquilla rispetto all'anno scorso quando è arrivata all'ultima giornata?
"Vogliamo salvarci il prima possibile ma non è facile perché il livello della Serie A è molto alto e inoltre, quando ci sono anche dei cambiamenti all'interno di una squadra ci vuole del tempo per trovare l'amalgama giusta. Però quello che sto già vedendo, in questi primi giorni di allenamento, è che la mentalità del gruppo è buona e quindi se ci sono le basi, credo che possiamo fare una buona stagione".

È felice della permanenza di Zanetti?
"Sì, sono contento come lo sono anche tutti i ragazzi perché noi da una parte sappiamo cosa aspettarci da lui e lui a sua volta sa cosa chiedere, cosa aspettarsi da noi, e questo ci aiuta in tutto il processo di allenamenti da un punto di vista tecnico tattico. Perché c'è già una conoscenza pregressa e quindi si può lavorare più velocemente".

Per lei sarà la terza stagione a Verona, si sente un leader di questa squadra?
"Voglio diventare un leader, sono uno dei più vecchi, non anagraficamente ma per la militanza nel Verona. Voglio provare essere un leader nei comportamenti, nel modo di giocare, nel modo in cui posso aiutare i miei compagni di squadra chiaramente. Sono un giocatore oggi che ha una delle più lunghe militanze a livello di esperienza e quindi questo mi deve aiutare. Mi deve spingere a comportarmi come leader".

Ci racconta la trattativa che l'ha portata a Verona nel 2023?
"Stavo attraversando un periodo difficile al Groningen, avevo bisogno di cambiare e il Verona credeva veramente in me. Dopo il trasferimento ho trovato tante motivazioni e avevo tanta voglia di giocare in Serie A. Il club e il mister mi hanno dimostrato tanta fiducia e hanno dimostrato di volermi a tutti i costi".

Ha giocato contro l'Italia Under 21 all'Europeo, chi le ha fatto una bella impressione?
"Non mi sento di fare un solo nome, l'Italia ha giocato veramente da squadra e nonostante avessimo a tratti giocato meglio di loro non siamo riusciti a fare risultato. Quello che mi ha colpito è la forza del gruppo, giocavano tutti coesi e difendevano tutti insieme".

Sente di poter restare tanti anni a Verona?
"Mi sento veramente bene a Verona ma nel calcio non si sa mai. Non so per quanti anni potrò restare ancora qui, sono apprezzato molto qui, anche dai tifosi, ma non si possono fare promesse per tanti anni. Ci sono tante variabili, anche la volontà del club, quello che conta è+ che sono concentrato sul Verona, sono concentrato e voglio fare bene anche per i tifosi".

Com'è stato venire via da casa a 16 anni per andare al Groningen?
"In realtà non è stato così complicato. Fin da quando avevo 10/11 anni avevo parlato con mio padre ed eravamo consapevoli che se avessi voluto provare a giocare in campionati più competiti, andare all'estero sarebbe stato uno step necessario. La barriera linguistica non è stata semplice da superare ma avevo chiaro in testa il mio obiettivo".

Cos'ha portato Calzona da ct della Slovacchia?
"Per me e per i miei compagni di Nazionale è stato importante il suo arrivo. Siamo molto contenti e personalmente sono molto legato a lui. Quando mi è capitato di attraversare momenti difficili mi ha dimostrato di sapermi stare vicino. Mi fido di lui e lui di fida di me. Sia personalmente, ma anche a livello generale, siamo tutti molto contenti di avere Calzona come commissario tecnico".

Dopo la qualificazione a Euro 2024 credete in quella al Mondiale 2026, nonostante la presenza della Germania nel vostro girone di qualificazione?
"Ci crediamo, sì. Calzona ci ha dato una grande mentalità, migliorando anche questo nostro aspetto. All'Europeo abbiamo dimostrato di potercela giocare contro tutti e siamo stati vicini a eliminare una grande Nazionale come l'Inghilterra. Sicuramente faremo di tutto per qualificarci al Mondiale".

Com'è stato vedere tanti giocatori andare via negli ultimi anni?
"A volte non è facile perché come dicevo prima ci vuole tempo per conoscerci e giocare bene insieme. Il club e il direttore sportivo hanno lavorato molto bene in passato, questo è un dato di fatto. Tutti i calciatori che sono arrivati hanno contribuito alla salvezza. Il compito di chi rimane qui è quello di aiutare i nuovi a integrarsi il prima possibile al Verona".

Baroni ha provato a portarla alla Lazio l'anno scorso?
"Non ho parlato personalmente con lui da quando ha lasciato Verona e probabilmente era molto coperto a centrocampo alla Lazio. Quello che però voglio dire è che mi sono sempre trovato bene con Baroni, mi ha subito aiutato, anche quando non parlavo bene l'italiano. Anzi, mi aiutava sempre, parlando lui in inglese per spiegarmi le questioni tecniche e tattiche della squadra. Ho passato un bel periodo con lui".

Quali sono i suoi obiettivi personali? Punta a fare più gol?
"Credo di avere le qualità per migliorare i miei numeri realizzativi ma voglio anche dire, senza trovare scuse, che bisogna sempre fare attenzione anche a tutte le cose che faccio in fase difensiva. Cerco di essere il giocatore migliore possibile per la squadra, ma so benissimo che avrei le qualità per fare più gol".

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