15 agosto 1936, l'Olimpiade di Hitler viene vinta dall'Italia di Pozzo. 2-1 all'Austria

Le Olimpiadi non ci hanno mai dato grande splendore nel calcio. O meglio, soprattutto in epoca recente siamo stati incapaci di qualificarci per tre edizioni consecutive, così come per le prossime. Insomma, una ferita aperta che però oggi va allargata per ricordarsi del decennio più buio dell'umanità e più rilucente per il calcio azzurro. Dal 1934 al 1944, ma bastebbe accorciare la forbice dal 1934 al 1938, quando Vittorio Pozzo, commissario tecnico della Nazionale Italiana, porta due Mondiali (su tre) in Italia. Nel 1936 poi c'è l'Olimpiade di Berlino e il 15 agosto si gioca Italia-Austria, davanti ad Adolf Hitler e Benito Mussolini. Un viatico che appare chiaro.
Hitler aveva capito l'importanza dello sport nei regimi totalitari. Si chiama sportwashing ed è stato fatto in epoca più recente anche dall'Argentina del 1978, oppure dal Qatar del 2022. Si tratta di dare un'immagine pulita a situazioni non proprio chiare. In quel 1936 i riflettori sono tutti su Jesse Owens, o meglio James Cleweland, nero dell'Abama che vince quattro ori: 100, 200, salto in lungo e staffetta. Non un bello spot per chi predica la purezza della razza (solo quella ariana). L'Italia in quelle Olimpiadi non ha fenomeni, giocatori di spessore, ma in parecchi sono calciatori in rampa di lancio come Foni e Rava. E poi tutti i giocatori sono professionisti e quindi gli stipendi per le Olimpiadi sono definiti assegni di studio.
All'Olimpiade mancano Uruguay, Belgio e Cecoslovacchia, finite sul podio delle prime edizioni del Mondiale. Il percorso inizia con gli Stati Uniti, battuti con una rete di Frossi, poi con il Giappone, regolato con 8 gol. Tanta la differenza con chi, probabilmente, non aveva avuto una formazione calcistica in quegli anni. In semifinale, all'Olympiastadion, ci sono 90 mila spettatori contro la Norvegia, che ha appena eliminato la Germania e ha giocatori tutt'altro che universitari. Così l'Italia vince ai supplementari con rete di Frossi. Fino all'ultimo atto, il 15 agosto: ancora con i supplementari, l'Italia diventa Campione Olimpico con una doppietta del solito Frossi: 7 gol, friulano, verrà acquistato dall'Ambrosiana-Inter.
