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16 luglio 1950, il Maracanazo: a Rio de Janeiro il Brasile perde il Mondiale con l'Uruguay

16 luglio 1950, il Maracanazo: a Rio de Janeiro il Brasile perde il Mondiale con l'UruguayTUTTO mercato WEB
Alcides Ghiggia
domenica 16 luglio 2023, 00:00Accadde Oggi...
di Andrea Losapio

L'Uruguay ha vinto due volte il Mondiale. Ed entrambe le volte sembrava la vittima sacrificale nel confronto con l'avversario. La prima, con l'Argentina, nel 1930, quando furono addirittura usati due palloni diversi per i due tempi. Poi nel 1950, a Rio de Janeiro, nel giorno probabilmente più nero della storia del calcio brasiliano. Perché al Maracanà la Celeste doveva affrontare il Brasile padrone di casa, convinto non di vincere, ma di stravincere. Come succederà nel 1982, l'idea è quella di umiliare l'avversario invece che opportunamente chiudersi quando il risultato appare scontato. Bastava il pareggio contro Paolo Rossi e compagni in Spagna, così come l'1-1 allo stadio attualmente intitolato a Mario Filho, giornalista, che nel 1950 guardava la disfatta in diretta.

La tragedia di un popolo. Perché il Brasile era dilaniato dalle conquiste coloniali e dalle disparità classiste - che sono ben visibili anche oggi, seppur limitate da un benessere camuffante - e credeva nel riscatto di un popolo. Succederà così nel 1958, quando Pelè porterà la prima Coppa, con il soprannome di Perla Nera che appariva come un segnale del destino. Appunto, il 16 luglio del 1950 basta un pari al Brasile per diventare Campione del Mondo per la prima volta nella sua storia. Il giorno prima per le strade di Rio De Janeiro, capitale reale di uno stato che ha trovato poi in Brasilia quella formale, c'era un grande viavai. Caroselli, come se fosse una pura formalità. La mattinata del giorno della partita venne improvvisato addirittura un Carnevale. La Federcalcio brasiliana regalò un orologio d'oro ai "Campioni del Mondo".

Peccato che non furono mai Campioni del Mondo, almeno non nel 1950. Perché pur andando in vantaggio con Friaça, arriva il pareggio di Schiaffino. Se il Maracanà ammutolisce per pochissimo, riparte presto la festa perché il pareggio basta. E poi perché i verdeoro segneranno ancora, per arrivare vincenti alla Coppa. Invece Ghiggia, scivolando sulla destra, infila il pallone sotto la pancia di Barbosa. In quel momento lo stadio è davvero il posto più assurdo del pianeta. Perché laddove c'erano, fino a un minuto prima, cori festanti della torcida, si annusa il sapore della tragedia Nazionale. Jules Rimet, l'inventore della Coppa, spiegò così: "Era tutto previsto, tranne il trionfo dell'Uruguay". Il Maracanazo ha 73 anni.

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