Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Andrea Scanzi: "Dieci pensieri dopo il disastro sportivo!"

Andrea Scanzi: "Dieci pensieri dopo il disastro sportivo!"TUTTO mercato WEB
sabato 26 marzo 2022, 06:28Altre Notizie
di Redazione TMW

Vincere un Europeo in mezzo a due Mondiali ciccati è una “performance” che neanche Marina Abramovich sott’acido. Come è accaduto? Esistono cose molto più serie, lo so, e a titolo personale sarò mooooolto più dispiaciuto quando tra due mesi vedrò Bonolis e Mentana festeggiare lo scudetto al posto mio e della buonanima di Jannacci, ma non è che possiamo sempre parlare di guerra. Un po’ di svago e di stacco, ragazzi, o tra Covid e imminente terza guerra mondiale tanto vale darsi fuoco con la Diavolina.

1. Dodici anni (come minimo) senza Mondiali in una nazione oltremodo calciofila sono una sorta di “cataclisma morbido” di dimensioni inaudite. Una generazione intera crescerà senza quelle emozioni lì. Il mondo andrà avanti lo stesso, ma se mi avessero tolto le emozioni dal ’90 al ’98 (prima ero troppo piccolo, dopo troppo disilluso) mi sarebbe girato parecchio il glande.
2. La Serie A non ha aiutato minimamente la Nazionale, non accettando stage e soste come voleva Mancini. Della Nazionale, al sistema calcio, non interessa nulla. A meno che vinca un Europeo.
3. Perdere con la Macedonia del Nord è molto più grave che perdere con la Svezia. Quindi, de facto, questa sconfitta è molto più grave di quella di Ventura. E’ la Waterloo sportiva del decennio o forse addirittura cinquantennio, perché bisogna verosimilmente risalire alla figura di merda con la Corea (del Nord pure quella). Ma lì “almeno” eravamo ai Mondiali, qui alle semi dei playoff.
4. Non è vero che “tanto poi avremmo perso col Portogallo”. L’Italia, da sempre, si esalta nei big match. E il Portogallo – pieno di assenze e già a rischio rimonta con la Turchia del Tabaccaio Calhafava – è da sempre abbonato ai suicidi. Ce la saremmo giocata. E questo accresce il rammarico.
5. Mancini è un ottimo allenatore e una persona intelligente. L’impresa degli Europei resterà nei secoli. Purtroppo resterà nei secoli anche la figura da peracottari bolsi di ieri. Mancini non ha tutte le colpe del calvario immane, ma qualcuna sì (tipo l’ombra di Barella ancora titolare o qualche punta lasciata a riposo per la gara col Portogallo – come se con i macedoni avessimo già vinto). Più che altro: il disastro di ieri è una macchia enorme che uno come Mancini faticherà in eterno a superare. E per me è giusto che adesso lasci. Non perché non meriti di allenare ancora l’Italia e non perché vada esonerato: perché lui è il primo a sapere che, dopo il supplizio di ieri, la sua liaison con la Nazionale è per sempre compromessa. Credo sia il primo ad avere voglia di cambiare pagina e rimettersi in gioco in un match.
6. Chi parla di sfortuna fa ridere. O meglio: ieri la Macedonia del Nord ha fatto un gol con un tiro in porta e noi zero con qualche (non infinite) occasione nitida, ma il punto è un altro: tu, a quei playoff, non ci devi arrivare proprio. Devi chiudere la pratica prima. Il girone era “facile” e dovevamo arrivare primi. Punto. I rigori di Jorginho, uno che stava quasi per vincere il Pallone d’Oro (esagerati!) per poi inciampare dal dischetto, sono stati purtroppo decisivi. E non solo quelli. Harakiri vero.
7. Il gol preso ieri sera dice molto di questa Nazionale, che dopo gli Europei le ha pareggiate tutte per poi perdere quando proprio non poteva: la squadra che negli ultimi minuti se la fa sotto, Jorginho che si ferma per chiedere un mani inesistente, Chiellini che fa spazio all’attaccante e Dollarumma (“Modigliani” chi?) che prende un gol da trenta metri. Una sorta di tempesta perfetta.
7 bis. No, Dollarumma ieri non ha fatto nessuna papera. Lo so. Ma se sei il fenomeno che dici e dicono, quel gol non lo prendi. Mai. La verità è che Dollarumma è un fenomeno quando è sereno e un portiere normale quando sotto attacco. Vedi anche alla voce Psg. Speriamo che questo marzo agonisticamente ridicolo gli faccia se non altro abbassare la cresta.
8. Un giorno ci spiegheranno perché Immobile in campionato segna a valanga e in azzurro sembra quasi la Pora Menca. E un altro giorno ci diranno perché Berardi col Sassuolo fa gol pazzeschi (soprattutto contro il Milan) e in Nazionale è chirurgico come un baccello morto. Siamo poi sicuri che Zaniolo, Scamacca e Belotti non potessero giocare almeno qualche scampolo di partita? Mah.
9. Quei “tifosi” deficienti che ad ogni rinvio del portiere macedone gridavano “merda!!!”, esattamente, che problemi hanno? E soprattutto da quanto non scopano? Poveri imbecilli.
10. Contrappassi culinari: Bonucci ricordò con consueta grevità agli inglesi che dovevano mangiarne ancora tanta di pastasciutta, ma nel frattempo allo stesso Bonucci (e soci) è andata di traverso una macedonia qualsiasi. Disastro sportivo totale e tonitruante.
Peccato.

© foto di www.imagephotoagency.it
Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile