Andrea Scanzi: "Una Coppa Davis eroica"
So bene che è una Davis svilita.
So bene che le due squadre in finale hanno giocato senza avere i primi due singolaristi (e l’Italia ha schierato non il terzo e il quarto, ma il terzo e il sesto).
So bene che non c’erano Sinner, Alcaraz Vespa Alvarez, Musetti, Davidovich Fokina eccetera.
E so anche che non era mai successo che una squadra vincesse la Davis vincesse senza mai battere in singolare un top 35.
Lo so. È tutto vero. Però sono felice lo stesso. Per certi versi di più. Perché delle tre Davis consecutive (e quattro complessive), questa è la più eroica e la più operaia.
Le seconde linee che vanno in paradiso.
Berrettini meraviglioso e sempre più uomo Davis, e sarebbe davvero l’ora che gli italiani (tutti) lo plaudissero e si rendessero conto che Matteo è un campione vero, il cui unico limite è la fragilità fisica.
Cobolli eroico e gladiatorio, tanto con Bergs quanto oggi, capace di tirare su un match che pareva stra-finito sotto 1-6 e un break nel secondo, contro un avversario sempre odioso e oggi di più.
È la Davis di loro due, amici da sempre. Ma anche di Volandri, Sonego, Bolelli e Vavassori.
Tre 2-0 consecutivi, al punto tale che il nostro doppio non è mai servito.
Il tennis italiano maschile è così forte e in stato di grazia che vince sempre, anche stavolta, e sì che due settimane fa sembrava impossibile senza Jannik e Lorenzo.
Solo applausi!













