E' morta Rossella moglie di Enzo Scaini


Con profonda commozione abbiamo appreso la scomparsa oggi, 21 giugno 2025, di Maria Rosa «Rossella» Bianchi, moglie di Enzo. Per decenni ha lottato per conoscere la verità su una vicenda dolorosa di malagiustizia e malasanità. Non finiremo mai di ringraziarla per averci aiutato a scoprire e a raccontare una storia sicuramente triste, ma piena di dolcezza e amore. Un abbraccio a Rossella ed Enzo, sperando che si siano ritrovati in un altrove, in un tempo finalmente loro.
Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze ai figli Eva e Thomas. Per chi volesse porgere l'ultimo saluto a Rossella, i funerali si terranno a Perugia, nella parrocchia di Ferro di Cavallo, lunedì 23 giugno alle ore 15.
Chi era Enzo Scaini:
Enzo Scaini (Varmo, 13 settembre 1955 – Roma, 21 gennaio 1983) è stato un calciatore italiano, di ruolo centrocampista o mezzala.
Soprannominato il "gigante buono", morì improvvisamente a soli 27 anni dopo un'operazione chirurgica seguita a un infortunio patito mentre era in forza al L.R. Vicenza.
Il 16 gennaio 1983, nel corso di una trasferta sul campo del Trento, Scaini subisce un grave infortunio, la rottura dei legamenti del ginocchio. Decide così di operarsi, affidandosi alle cure del professor Perugia, amico del medico sociale del Lanerossi Vicenza, il dottor Binda.
L'operazione è prevista nella mattinata del 21 gennaio, presso la clinica Villa Bianca di Roma: l'intervento ha buon esito, ma un'ora dopo, intorno alle 10:30, Scaini muore; a comunicare la notizia del decesso è la stessa moglie del calciatore, Maria Rosa, con una telefonata alla sede del club biancorosso. Il corpo dell'atleta viene sottoposto ad autopsia, con accertamenti che durano circa una settimana, senza tuttavia chiarire le esatte cause della morte, da attribuire forse a una malformazione cardiaca.
I funerali si svolgono nella chiesa di San Pietro a Vicenza, dieci giorni dopo la morte, alla presenza di un migliaio di persone; la cerimonia si conclude con un corteo che raggiunge lo stadio Romeo Menti
Omaggio a Enzo Scaini (e a sua moglie Rossella che oggi ci ha lasciati)
Questo è il post più difficile che ho scritto da quando sono nel gruppo. L’ho iniziato tante volte e mi sono fermato sempre perché la mia idea era ed è quella di rendere omaggio a un calciatore forte e sfortunato, senza entrare nel merito della vicenda che purtroppo pose fine alla sua vita nel Gennaio del 1983. Avevo avuto modo di scambiare qualche commento con sua moglie Rossella, iscritta al gruppo. E ne avevo apprezzato la riservatezza e lo stile. Per rispetto verso di lei avevo il dubbio che questo post potesse riaprire altre ferite in relazione alla sua coraggiosa e forte battaglia e quindi ogni volta poi decidevo di rinviare. Purtroppo ho appreso di recente che anche anche lei ci ha lasciato e allora ho deciso di ricordare Enzo Scaini anche in memoria di sua moglie. Di parlare di quel calciatore che avevo iniziato a temere come avversario e che aveva segnato un gol in un Monza-Catanzaro 2-2, che aveva un gran tiro da fuori area con il suo piede sinistro, che era soprannominato il “Gigante buono”. Lo voglio ricordare per la sua bravura e per le sue doti in campo che purtroppo ha potuto esprimere per così poco tempo, fino a nemmeno 28 anni. Per gli inizi con Esperia e Torino, le stagioni nel Canelli, nel Clodiasottomarina, nel Conegliano e ancor più nel Sant’Angelo con i suoi 13 gol in 2 anni tra il 1975 e il 1977. Per le sue 92 partite in B con 12 reti tra Monza, Verona e Perugia, intervallate da una stagione a Campobasso in C1. E per quell’inizio con il Vicenza che era andato a rinforzare in C1 nell’ultima stagione 1982-83 e dove aveva giocato 11 volte con 2 gol. In qualche momento sfiorò anche la A, tanto ancora avrebbe meritato nel calcio e nella vita. Ha lasciato un segno dappertutto e a Sant’Angelo, per esempio, gli hanno dedicato tornei e una tribuna. (Alfredo Angotti)
