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Del Bosque: "Anelka pensava che al Real fossimo contenti quando non segnava"

Del Bosque: "Anelka pensava che al Real fossimo contenti quando non segnava"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
venerdì 1 marzo 2024, 14:28Calcio estero
di Alessio Del Lungo

Vicente del Bosque, ex allenatore del Real Madrid e della Spagna, ha rilasciato un'intervista a FlashScore, parlando dalla sua carriera: "Ho avuto la fortuna di essere in un club che è sempre stato al top. Certo, abbiamo anche perso. Ma alla fine, questo fa parte della vita di un calciatore o di un allenatore. Non sempre si vince, non sempre si riesce. Però ho avuto la fortuna di far parte di un club, come il Real Madrid, che, dopo tutto, è sempre d'élite".

C'è un aneddoto da raccontare legato ad Anelka?
"Ha attraversato momenti difficili a livello di integrazione, era un bravo ragazzo e una bravissima persona, ci piaceva moltissimo. Veniva da un altro Paese, da un'altra cultura e insomma, ci voleva... Ci siamo un po' adattati, al punto che lui stesso pensava che fossimo contenti quando non segnava gol, infatti dovevamo dirgli che non ci importava se a segnare era Morientes, se era Raul ose era lui...".

Fu facile integrare Figo?
"Ho gestito la cosa con la massima normalità, abbiamo avuto anche una magnifica risposta da parte dei giocatori che abbiamo avuto: Hierro, Raul, Redondo, Roberto Carlos o Michel Salgado. Non possiamo dimenticare che in questi quattro anni siamo sempre arrivati alle semifinali di Coppa dei Campioni".

La "battaglia" Casillas-César invece?
"Non mi pento di quello che è successo. Si trattava di gestire uno spogliatoio e una squadra che, in quel momento, sembrava ideale. E questo significava riconoscere le enormi virtù di Iker Casillas in quel momento, e nella carriera che ha avuto al Real Madrid, senza sottovalutare un portiere come César, che è stato anche un grande portiere. Iker ha quella reputazione di grande portiere, che è straordinaria, ma ha anche quel tocco di fortuna che devono avere tutti i grandi giocatori. Le loro qualità erano innegabili, ma non è male avere un po' di fortuna".

E avere Zidane in rosa com'era?
"Aveva enormi capacità, era un grande giocatore. Volevamo trovargli un posto dove si sentisse il più a suo agio possibile e dove potesse essere più efficace per la squadra. Penso che ci siamo riusciti".

Il suo punto di vista su Ronaldo?
"Quando parlo di Ronaldo, la prima cosa che mi viene in mente è che è una persona felice. Penso che sia uno dei giocatori più felici che abbia mai avuto sotto la mia guida. E infine, chi eravamo noi? Noi come allenatori interferiamo con la sua felicità?".

Che ruolo aveva Morientes?
"Non lo abbiamo mai affrontato questo discorso. Ha sempre capito la situazione e ciò mi piaceva molto. Oggi, quando lo vedo davanti alle telecamere o alla radio, quando lo sento parlare, mi dico: 'Il miglior giocatore di tutti è Fernando Morientes'. Provo molta simpatia per lui. In più, è stato un ragazzo molto rispettoso con noi".

Quanto era importante Makelele?
"Claude era un giocatore fondamentale. Era quel partner che vuoi sempre al tuo fianco, che ti dà una mano nei momenti difficili. Era bravo in transizione. Distribuiva il gioco a Figo o Roberto Carlos con facilità. Insomma, recuperava palla ed era il primo trampolino di lancio, affinché nessuno fosse ostacolato, un leader silenzioso".

Perché Llorente contro il Portogallo in Sudafrica?
"Contro il Portogallo abbiamo avuto una partita in cui abbiamo avuto molte difficoltà e abbiamo deciso di mettere un centravanti come Llorente, che ha giocato solo pochi minuti. Lui ha giocato mezz'ora, ma per noi è come se fosse semplicemente un altro giocatore che ci ha aiutato a vincere questo trofeo, perché ha avuto un grande impatto in quella partita.

Ci spiega il ruolo di Pedro contro la Germania?
"Davanti a noi c'era Lahm, il terzino destro del Bayern Monaco, che era un pericolo. E cosa abbiamo fatto? Invece di dargli qualcuno che potesse controllare facilmente, abbiamo deciso di dargli un giocatore che sarebbe stato più un fastidio che altro. Penso che questo genere di cose, quando vinci, dicono che hai avuto ragione".

Xabi Alonso e Xavi se li sarebbe aspettati in panchina quasi 20 anni dopo?
"Sono molto felice per tutti quelli che adesso sono allenatori. Xavi è stato campione lo scorso anno con il Barça. In ogni caso, non tutti quelli che erano buoni giocatori sono necessariamente buoni allenatori. Nel loro caso, penso che abbiano un'ottima conoscenza del gioco e di cosa devono fare come allenatori".

Mbappé al Real Madrid, l'acquisto perfetto?
"È un grande giocatore, ma arriva in una squadra, il Real Madrid, che in questo momento sta giocando molto bene. Sicuramente migliorerà quello che c'è già, ma attenzione. Il Real Madrid ha un'ottima rosa, non bisogna sottovalutare chi c'è".

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