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Italia femminile, Bonansea: "Eliminazione che fa male, il primo gol dell'Inghilterra il più doloroso"

Italia femminile, Bonansea: "Eliminazione che fa male, il primo gol dell'Inghilterra il più doloroso"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 10:04Calcio femminile
di Daniel Uccellieri

Barbara Bonansea, attaccante della nazionale azzurra protagonista del grandissimo Europeo dell'Italia, è stata intervitata da La Gazzetta dello Sport: "Resta l’amaro in bocca. Prima della partita pochi si aspettavano una gara così, in vantaggio fino all’ultimo minuto contro le campionesse d’Europa. E quando succede quel che è successo a noi, fa molto, molto male. Però, se mi avessero detto prima dell’Europeo che saremmo arrivate in semifinale, avrei messo la firma. La cosa che mi rende fiera è che oggi non sembra più un miracolo vedere l’Italia tra le prime quattro. E avremmo potuto essere tra le prime due. Due anni fa, se l’avessimo detto, ci avrebbero riso in faccia. Ora sappiamo che si può fare. Siamo ancora indietro rispetto ad altre nazioni, sia a livello di professionalità che di vicinanza con i club maschili, ma abbiamo realizzato qualcosa di enorme in pochissimo tempo. E possiamo ancora crescere».

Due volte punite a un minuto dalla fine: è stato più doloroso il primo episodio o il secondo?
"Il primo. Stavamo vincendo, la partita era praticamente finita. Nel secondo caso saremmo comunque andate ai rigori. Però anche quello è stato pesante. Io non sono una che polemizza, ma riguardando quel fallo da rigore qualche dubbio resta. C’è il VAR, magari in un episodio del genere si poteva rivedere. A quel punto della partita non dovresti diventare protagonista, dovresti lasciar correre. Ma questo è il calcio. Comunque, il pareggio fa più male".

Temete che dopo l’ondata di entusiasmo tutto possa spegnersi, come dopo il 2019?
"La situazione oggi è diversa, ci sono basi più solide. Nel 2019 ci si è messo anche il Covid a fermare tutto. Ma non dipende solo da noi ragazze: a livello mondiale il calcio femminile è cresciuto tanto, non è più visto come un investimento a perdere, ma come un’opportunità. La strada è tracciata, anche se dobbiamo continuare a lottare. La vendita dei diritti televisivi in Inghilterra è un grande passo; da noi siamo ancora indietro su certi aspetti, ma stiamo migliorando. E l’interesse in Italia non è improvvisato: nel 2019 il fenomeno era più acerbo, oggi abbiamo più consapevolezza. I risultati aiutano. Dobbiamo continuare così anche con la Nazionale. L’ultimo campionato italiano è stato buono, e miglioreremo ancora".

Cosa ha portato Soncin di nuovo a questo gruppo?
"Libertà di espressione. Prima c’era un po’ di sfiducia, anche nei numeri: se l’Italia era 18esima nel ranking e affrontava la Svezia, terza, si diceva “siamo più deboli, attenzione”. Lo sapevamo anche noi, e a volte questo pesa in campo. Soncin ci ha dato fiducia nei nostri mezzi, e questo ha cambiato tutto. Contro la Spagna abbiamo giocato a viso aperto, convinte di potercela fare. E se ci credi davvero, prima o poi ce la fai".

Che futuro vedi per questa Nazionale?
"Si riparte dalla prossima partita, con la voglia di continuare a spingere forte e crederci. Questo è un punto di partenza per continuare a volare".

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